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Comunicati Stampa Città di Asti
Il Nodo provinciale antidiscriminazioni avrà sede al Segretariato sociale della Città di Asti
ven 15 dic, 2017

Presentato in Municipio il Nodo antidiscriminazioni locale, un presidio reale, importante, che rientra nell’attuazione  di due importanti leggi regionali, la 5/2016 per il contrasto alle discriminazioni e la parità di trattamento in relazione alle differenze, la legge 4 riguardante la violenza di genere, e contribuire a far emergere il sommerso connesso alla violenza e intimidazioni che sovente si accompagnano.

Il tema è di sconcertante attualità, agito sovente privatamente e sottotraccia, difficile da intercettare, oppure sfacciatamente manifesto, o di cui accorgersi, fatalmente, solo al suo epilogo brutale. 

La scelta di essere Nodo, come si ricorderà, era stata deliberata dalla Giunta comunale il 31 ottobre in coincidenza della fiaccolata a ricordo del giovane che si è tolto la vita il 3 agosto scorso perché vittima di discriminazione omofobica.

Si può essere discriminati in molti modi,  il genere, l’orientamento sessuale, la disabilità, l’età, la religione, la provenienza, l’orientamento discriminante.

“Aspetti, come si dice, a volte in modo retorico, ha richiamato l’assessore regionale alle Pari Opportunità Monica Cerutti presentando il provvedimento,  “anzichè essere un valore per la comunità divengono elemento di discriminazione. Questa è una legge che vogliamo  far vivere, soprattutto per far emergere i sommerso e diventa fondamentale l’azione dei nodi attivati in ciascuna provincia”.

Quinto nodo provinciale piemontese attivato, farà capo al Comune di Asti, intende essere uno strumento con la funzione di ascolto, di sportello e di antenna, ciascuna specificata da azioni specifiche per affermare la cultura del rispetto.

Nel ringraziare l’Assessore regionale il Sindaco Maurizio Rasero ha dichiarato: “Abbiamo la convinzione che questa scelta sia utile per la sua funzione di aiuto, sostegno, di una possibilità per essere accolti e ascoltati, di mostrare la tenuta del vivere civile nel nostro territorio”
Tutte e due le leggi regionali sono finanziate, in particolare la legge 5 prevede un fondo a sostegno delle vittime di discriminazione  per essere accompagnate economicamente e un avere un patrocinio legale.

Il nodo locale non è semplicemente una dichiarazione di intenti ma concreto, perché identifica un luogo,  offre la possibilità di denunciare, costruire politiche di prevenzione, fa emergere il positivo di quanti lavorano sull’argomento, Istituzioni e associazioni, e restituire l’immagine di una comunità sana.

Sede fisica del Nodo saranno il Segretariato sociale,dell’Assessorato Politiche sociali in Via Natta 3 (tel. 0141399484 antidiscriminazioni@comune.asti.it ). Si potrà segnalare telefonicamente o essere accolti, su appuntamento per raccontare episodi o la percezione di essere vittima di discriminazione, cui seguirà l’eventuale presa in carico e quel che ne consegue. Anche con la comunicazione da parte del Segretariato alla piattaforma ministeriale già predisposta  o ai riferimenti di tutela già esistenti  quali il Difensore civico, il Garante delle persone ristrette della libertà e il Garante dell’Infanzia e adolescenza.

La funzione di Nodo vuole essere primariamente quella di persuasione morale in quelle situazioni di non rilevanza penale, al fine di rimuovere la condizione di discriminazione e garantire quelli che sono i diritti di uguaglianza in ogni forma, ordine e grado e senza tralasciare di svolgere una funzione di osservatorio a attenzione e utilizzo del linguaggio pubblico e sui media.

Ma importante sarà il contributo dei Punti informativi, che avranno come riferimento il Segretariato sociale, attivati da soggetti diversi, capaci di essere una lente di ingrandimento del fenomeno e con la Banca del Dono di piazza Roma 8 a sensibilizzare i mondi del volontariato e dell’associazionismo locali al coinvolgimento e la condivisione del progetto.

Si potrà aderire formalmente a) per far parte della rete antidiscriminazioni e b) per  essere “antenna”, con esplicita manifestazione di interesse, di cui sarà data comunicazione  entro dicembre, da parte di enti o istituzioni pubbliche, organizzazioni della rappresentanza delle parti sociali e private senza scopo di lucro con sede nella provincia di Asti. Sarà prevista una formazione obbligatoria.

Presenti all’incontro Salvatore Puglisi, comandante della stazione Carabinieri di Asti e il Vice prefetto Paolo Ponta. Sua un’analisi meditata  “Si prende di mira chi è minoranza, chi è diverso. Al di là delle emergenza dobbiamo pensare che la nostra è una società sempre più interculturale, sempre più interconfessionale. Asti  presumibilmente non discrimina stando alle statistiche, ma bisogna stare attenti e vigiliare perche la discriminazione come la violenza  è molto più sottile e insinuante per cui sono importanti queste reti e questi nodi”.

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