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Comunicati Stampa Città di Asti
Nomadi, su acqua, bollette e aiuto non parole ma fatti
mer 02 nov, 2016

“Non è vero che a parlare di campi nomadi in città si possano solo alimentare luoghi comuni, senza considerare o sminuire l’intenso lavoro posto in essere dall’Amministrazione comunale su più fronti”. È molto esplicito l’Assessore alle Politiche Sociali Piero Vercelli nel richiamare, tra i più recenti, alcuni seri provvedimenti e iniziative attuate, anche di rispetto delle regole, non disgiunte, “piaccia o non piaccia, dall’intenzione di includere anziché escludere, con esiti evidentemente poco promettenti e inconcludenti”. 

Come noto nella Città di Asti insistono tre aree di sosta per la popolazione nomade, ubicate in Via Guerra n° 27 e Loc. Vallarone n° 180 (etnia Sinti) e Via Guerra n° 36 (etnia Rom) che hanno storicamente comportato problematiche che la Giunta Brignolo ha inteso affrontare sin dal suo insediamento.

Innanzitutto la questione acqua potabile, consumi e bollette.

Per avviare un processo di responsabilizzazione, circa un equo utilizzo delle risorse, si è ritenuto di attuare un primo intervento sperimentale , estendendo  al  Campo di etnia Rom (Via Guerra n° 36) le modalità in uso per l’acqua potabile in tutto il territorio cittadino.

Sono stati pertanto istallati, a fine 2014 singoli contatori filiali intestati ai capi famiglia di  ogni nucleo residente a cui imputare il relativo consumo sulla base del riparto delle spese.

Per i due Campi di etnia Sinti (Via Guerra n° 27 e Fraz. Revignano – Loc. Vallarone n° 180) non essendo intervenute modificazioni, sono stati confermati  i metodi della precedente contabilizzazione (riparto in base al numero componenti del nucleo) dei consumi effettivi.

L’accordo con Asp, gestore del servizio idrico, formalizzato nel novembre 2015 con Asp, ha definito una collaborazione alla gestione operativa del sistema d’insieme di erogazione dell’acqua potabile dei campi che comprende:

il monitoraggio dei consumi,  la lettura dei contatori intestati ai singoli nuclei famigliari ( per quanto attiene il campo Rom), i controlli e le verifiche e, in generale l’applicazione delle normative che regolano la ripartizione delle spese condominiali .

Dal gennaio 2016, il Settore Politiche Sociali, ha condiviso i dati di tutti i nuclei famigliari suddivisi per i tre campi,  al Settore Patrimonio, Ambiente e Reti e ad Asp Spa.

Il documento in questione conteneva i dati anagrafici  e fiscali dei soggetti residenti ai 31 dicembre 2014 e  2015, verificati con il Servizio Anagrafe, per i rispettivi riparti consumi.

Per l’anno corrente i dati inviati ad Asp e al Settore Patrimonio e la successiva fatturazione consumi sono effettuate  trimestralmente come previsto dall’accordo di cui sopra.

“Aver messo mano alla questione acqua non è di poco conto”, precisa l’Assessore Vercelli, “considerando l’annosità di una questione lasciata per troppo tempo inevasa e all’origine di comportamenti che di certo rivelano poco civismo se non menefreghismo”.

La problematica educativa non è quindi di secondo rilievo, come è dato sapere dagli interventi posti in essere, di richiamo alla responsabilità genitoriale e di fruizione delle opportunità di segretariato sociale (domanda per alloggio ATC e l’iscrizione al Centro per l’impiego) che permettano di far evolvere l’iconografia nomade così presente e radicata.   

Ne è esempio il rispetto delle vaccinazioni obbligatorie, laddove si evidenziava  che, malgrado i ripetuti inviti inviati dal preposto servizio dell’Asl ai genitori, veniva disatteso un fattore di protezione della salute particolarmente “sensibile” nei primi anni di vita.  A partire dal mese di luglio 2016 sono state notificate lettere, a mezzo della Polizia Municipale, ai genitori inadempienti e successivamente richiamati individualmente al fine di definire tempi certi per la somministrazione dei vaccini.

Nel mese di ottobre tutti i bambini sono stati pertanto vaccinati, riscontrando la positiva collaborazione dei genitori, conseguente alla cura e all’accompagnamento sociale posto in essere.

Inoltre sulla fascia degli adulti sono stati  predisposti progetti individualizzati  con impegno da parte dei genitori a garantire l’adempimento dell’obbligo scolastico e a fruire delle opportunità sportive rivolte  ai figli.  

La socializzazione costituisce l’ambito su cui non demordere.

Come ha mostrato l’esperienza estiva svoltasi, grazie al finanziamento di SociAl nei mesi di luglio e agosto 2015, con cadenza giornaliera, dal lunedì al venerdì con apertura alle ore 15,00 e chiusura alle 18,00.  Nel centro estivo si sono alternate attività ludiche  ad attività didattiche elementari con buoni risultati su 15 minori, che  hanno poi frequentato con regolarità il servizio del doposcuola.

Quest'ultimo si è svolto dal settembre 2015 al mese di luglio 2016 prevedendo un'apertura quotidiana dal lunedì al venerdì, dalle ore 15,00 alle ore 18,00, poi ridotto  a tre aperture settimanali.

La frequenza pressoché costante di circa 15 minori ha permesso  la costante frequenza scolastica e l'ammissione all'anno scolastico successivo e la collaborazione con gli insegnanti ha permesso attività pomeridiane di consolidamento delle competenze acquisite.

Di certo non c’è politica sociale che sulla tematica “nomadi” abbia ricette esaurienti. Ma tutto si può affermare fuorchè l’accusa di avere a che fare con un’amministrazione latitante.

 

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