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Comunicati Stampa Città di Asti
Riparte l'Agenzia Sociale per la locazione. La novità è il Fondo per la morosità incolpevole
gio 16 apr, 2015

La Giunta comunale ha recentemente approvato una delibera contenente i criteri per l’applicazione della D.G.R. 29/9/2014 n. 16-362 con la quale la Regione, recependo le osservazioni dei territori, ha approvato le linee di intervento in  materia di politiche per l’affitto.

La norma in questione riportava le indicazioni per l’applicazione delle seguenti misure:

Fondo sostegno alla locazione, per rimborso ai canoni relativi a contratti di locazione di alloggi privati
Agenzia sociale per la locazione
Fondo per la morosità incolpevole
Fondo sociale, per la copertura dei canoni di locazione relativi a case di ERP

Mentre le misure 1) e 4) sono disciplinate in maniera piuttosto stringente dalla Regione, sulle misure Agenzie sociali per la locazione e Fondo per la morosità incolpevole l’Ente ha potuto darsi indirizzi propri, se pur cornice normativa proposta. Un contributo importante alla definizione delle nuove specifiche è stato dato dalle associazioni di rappresentanza dei proprietari e dai sindacati degli inquilini, firmatari dell’accordo territoriale vigente dal 5 giugno dello scorso anno, che collaboreranno anche all’attuazione di tali misure, partecipando alle sedute della Commissione che valuterà i requisiti di accesso.

L’Agenzia sociale per la locazione C.A.S.A., già attivata dal Comune di Asti sin dal 2009, continuerà a svolgere la propria opera di accompagnamento alla ricerca di alloggi privati da assumere in locazione da parte di nuclei familiari che si trovano in particolari condizioni sociali e per tale attività a ricevuto un nuovo stanziamento regionale di  € 194.000  che potranno essere utilizzati per sostenere il sistema di incentivi finalizzato a promuovere l’applicazione di contratti di locazione a canone concordato fra privati.

Le principali novità rispetto al passato consistono nel fatto che la Regione ha abbattuto il limite minimo di reddito per l’accesso alle agevolazioni da parte dei potenziali inquilini e ha previsto la possibilità di sostenere i contratti sottoscritti tramite l’Agenzia C.A.S.A. erogando contributi agli inquilini a copertura delle prime mensilità di affitto (da quattro a otto mesi in relazione all’ISEE posseduto) e un contributo ai proprietari disponibili a cedere in locazione i propri alloggi pari ad € 1.500, a copertura della caparra e di eventuali danni.

Il Fondo per la morosità incolpevole è una nuova misura sperimentale introdotta dal Decreto Interministeriale 14 maggio 2014 che prevede la possibilità di intervenire a copertura delle morosità pregresse al fine di consentire ai nuclei familiari che ricadono nella fattispecie della morosità incolpevole la possibilità di continuare ad abitare nelle unità immobiliari oggetto di procedura di sfratto, agendo nella sostanza come un fondo salva sfratti. Al Comune di Asti sono stati assegnati € 188.000 in prima battuta per l’attivazione di tale fondo e si attende il nuovo riparto delle risorse.

Gli inquilini che ritengono di possedere i requisiti per la morosità incolpevole, definiti dal medesimo decreto come situazione di intervenuta impossibilità a provvedere al pagamento dei canoni locativi in ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale dovuta a una serie di cause (perdita del lavoro, riduzione di orari, mancato rinnovo di contratti a termine, cassa integrazione, malattia grave o infortunio che hanno comportato spese mediche straordinarie) e si trovano per tale motivo sotto sfratto possono inoltrare domanda al Comune per accedere al fondo, che può risarcire i proprietari fino a 8.000 € in cambio del ritiro dello sfratto e della sottoscrizione tramite l’Agenzia C.A.S.A. di un nuovo contratto di locazione a canone agevolato nella medesima unità immobiliare. Se lo stato di morosità incolpevole viene accertato e confermato dalla Commissione comunale preposta, il proprietario verrà contattato dagli uffici al fine di verificare la disponibilità ad attuare questo percorso.

Le domande relative alla verifica dei requisiti per l’accesso ai servizi dell’agenzia C.A.S.A. e per il fondo per la morosità incolpevole si raccolgono presso l’Agenzia C.A.S.A. nei seguenti orari: LU – ME – VE dalle ore 9 alle ore 12 o su appuntamento. I moduli saranno inoltre scaricabili dal sito del Comune di Asti.

Per quanto riguarda il Fondo sostegno alla locazione, il bando per il rimborso dei canoni relativi al 2013 è stato aperto dal 1 dicembre 2014 al 26 gennaio 2015. Quest’anno il Comune di Asti ha avuto l’onere di raccogliere ed istruire anche le domande di 81 Comuni della Provincia rientranti nell’ambito regionale di riferimento. Sono state inviate alla Regione 443domande relative al Comune di Asti e 188 provenienti dai Comune dell’ambito. L’applicazione di tale misura ha avuto non poche difficoltà dovute all’introduzione dal 1 gennaio 2015 del nuovo ISEE, necessario per l’istruttoria delle domande e l’ammissione al contributo. Visti i ritardi nell’elaborazione degli ISEE la Regione ha consentito di inviare le domande anche in assenza di tale documento che dovrà comunque essere integrato. Si ricorda quindi a coloro che hanno inoltrato domanda in carenza dell’ISEE di consegnarlo allo Sportello Sociale non appena ottenuto dai Caaf. 

Il bando per il Fondo sociale, destinato agli assegnatari di alloggi di edilizia sociale, è invece aperto in questi giorni. Possono inoltrare domanda presso l’ATC (o presso il Comune di Asti, per gli assegnatari di case comunali) gli assegnatari di alloggi ATC che hanno un nuovo  ISEE non superiore a € 6.186,00 e abbiano corrisposto all’ente gestore su base annua una somma pari al 14 % del reddito o in caso di reddito zero la somma di € 480,00. In caso di accoglimento della domanda, la morosità verrà coperta per il 60 % dalla Regione e per il restante 40 % dal comune. Il bando scade il 30 aprile 2015.

“Tra il 2015 e il 2016 l’ATC ci consegnerà una novantina di alloggi”, ricorda l’Assessore alle Politiche Sociali Piero Vercelli, “poi Il campanello d’allarme sarà l’assenza di fondi per nuove costruzioni di edilizia sociale pubblica. Queste misure sono utili ma certamente non sufficienti a contrastare l’emergenza casa. Servono misure per intercettare il mercato privato, almeno 1700 gli alloggi sfitti in città, disporre di un fondo adeguato, e considerare un accompagnamento lavorativo delle persone.  Per questo occorre mettere in campo una sinergia comune tra Ente locale Regione e Governo”.

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