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Comunicati Stampa Città di Asti
Asti 10 anni di Servizio Civile che hanno lasciato il segno. Entro marzo il nuovo bando
ven 27 feb, 2015

Chi ha partecipato giovedì in Sala Pastrone al Convegno sui dieci anni di Servizio Civile (SC) nell’astigiano avrà ricavato più di un motivo per ragionare positivamente di giovani e dintorni. E di quanto bolle in quell'area di animazione che ogni giorno, in tanti luoghi, i più diversi, direttamente o meno, si rivolge a persone e contribuisce alla tenuta di una cultura civica e di servizi anche innovativi. Quest'anno saranno coinvolti nell’esperienza in Italia 36.000 giovani.

Convivevano tre motivazioni a questo incontro: salutare i 12 giovani che termineranno (martedì prossimo) il loro proficuo SC, aggiornarsi sul nuovo bando e sui lavori in corso e le prossime scadenze, tentare un bilancio di dieci anni di applicazione locale di questa modalità di servizio volontario, prevista dalla legge n° 64  del 2001, che aggiornava la lunga, storica esperienza dell'obiezione di coscienza al servizio militare. "I progetti realizzati, ha ricordato Ornella Lovisolo, responsabile del Servizio Civile per il Comune di Asti, hanno costituito un'opportunità non per impiegare il tempo a “fare un lavoro”  ma per esprimere cittadinanza attiva e dare un apporto mettendo utilmente a disposizione quel di cui si è capaci”.

A dirlo ci hanno pensato, ciascuno di loro impegnato in uno specifico progetto, con una carrellata di immagini e commenti, Martina e Samuele (al Museo Arti e mestieri di Cisterna), Marco e Angela, (Settore Ambiente) Francesca e Tiziana (Unita operativa minori), Margaret (Servizio handicap e disagio adulti) col Comune di Asti, Martina (in Casa di Riposo Città di Asti),  Luca e Valentina (a Casa Bosticco) Alessia e Angela (Scuola infanzia paritaria)  di San Damiano, Sara ed Erica (Aree protette astigiane).

Un misto di entusiasmo, di autocoscienza, tra preoccupazione e voglia di futuro, che non ha tardato a manifestarsi e ha fotografato bene questo anno di passaggio tra scuola superiore, formazione universitaria e lavoro. Neolaureati e ora neodisoccupati? Servizio civile a rischio enfasi, quasi a legittimare una Italia, “repubblica fondata sul volontariato”? Il dibattito non è mancato e vi ha preso parte anche chi lo ha svolto negli anni scorsi con sue rapide impressioni "Ci fa bene, dopo una preparazione solo teorica entrare nei meccanismi lavorativi reali” (Silvia Gallo), come cogliere "a questa età la possibilità probabilmente unica di cominciare a mettersi in gioco" (Giulia Masoero) e "dare speranza se qualcuno ci investe e ci riconosce responsabilità" (Alice Arduino). Parola anche agli Olp (operatori locali di progetto, in sostanza i tutor), di consiglio "Il lavoro non sempre arriva, e allora lo si può creare" (Marco Burdese), di incoraggiamento "un'idea molto piccola grazie a voi  è diventata una cosa immensa" (Silvia Bergamasco), di apprezzamento “Difficile rendere conto del lavoro che svolgono, sono una forza vitale. Noi e loro, la relazione non è biunivoca perchè anche la società ne trae un beneficio (Paola Pozzebon). E poi anche una buona notizia: tre ragazze hanno trovato lavoro, di cui due in continuità con le mansioni svolte.

Il Comune di Asti, accreditato presso l'albo regionale, "ha spiegato Alessandra La Gatta che con Guido Vercelli cura gli aspetti legati alla progettazione, formazione e monitoraggio "ha sviluppato accordi di partenariato con una quarantina di enti locali accreditati che possono presentare progetti e dopo selezione accogliere i giovani volontari. Erano 18, a fronte di 20 domande, nel 2004,  46, su 120 domande, nel 2005, ai 16 su 190 domande lo scorso anno”.

La Regione Piemonte provvede all’accreditamento degli enti gestori, alla verifica dei progetti, alla formazione. “Riceviamo sempre un  feedback molto positivo, ha detto Patrizia Pigoli dell’Assessorato regionale alle Politiche Sociali, perché se l’esperienza è svolta bene è un’esperienza formativa. Il giovane sa che non sta solo svolgendo un lavoro come un operatore pagato ma sta offrendo opportunità, sostegno al suo territorio e alla sua collettività”.  Una proposta di legge regionale pensata come valore aggiunto alla gestione nazionale fondata su progetti di servizio civile  sta completando il suo iter nelle commissioni consigliari ed  è in attesa di arrivare all’esame dell’aula. Obiettivi qualificanti: valorizzare forme cittadinanza per il perseguimento della cultura della pace e della nonviolenza, promuovere forme di collaborazione con le Università e gli istituti superiori per il riconoscimento di crediti, tirocinii formativi e certificazione delle competenze acquisite, e intese con le associazioni del mondo del lavoro per formalizzare un percorso che valorizzi l’impegno svolto.

Se il SC affonda le sue radici in una cultura antica, del solidarismo e della cittadinanza, suona pure la sua attualità, in questo tempo recente segnato da minacce e paure, dove sa rispondere con progetti alle debolezze della cultura, dell’assistenza, dell’educazione. ”E’un istituto della Repubblica che opera in termini di una “difesa”” ha fatto capire bene Umberto Forno del Tavolo degli Enti di Servizio Civile. Bussa quindi alla porta una parola che è “difesa” e quindi “il problema non è quanti ragazzi potranno svolgere il servizio civile ma a quante debolezze lo Stato è in grado di rispondere attraverso questo tipo di esperienze”.  L’altra Difesa, armata avrà a disposizione nel 2015  25 miliardi di euro (circa 70 milioni di euro al giorno), il servizio civile, nello stesso periodo, 180 milioni di euro.

C’è tanto di cui pensare e… iniziare a fare, firmando entro maggio all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Municipio, la proposta di legge di iniziativa popolare per la creazione di un Dipartimento della difesa civile non armata e non violenta. Pieno appoggio a continuare sulla strada intrapresa è stata confermata dall'Assessore Piero Vercelli "Pur a fronte di minori trasferimenti non bisogna farsi prendere dalla rassegnazione di fronte a esperienze così virtuose e generative per chi le vive, e quindi da sostenere per le ricadute valoriali e di efficacia che sanno disseminare”.  Entro marzo il bando di ricerca dei giovani per il servizio civile che si avvierà a giugno.

 

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