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Comunicati Stampa Città di Asti
Qualità dell'aria, se Asti non brilla a San Damiano "è giallo"!
ven 27 feb, 2015

Il monitoraggio della qualità dell’aria è argomento serio, non facile da affrontare. Soprattutto semplificare, a dispetto dell’evidenza per cui se l’aria è buona si vive tutti meglio.

Ognuno di noi ricambia aria 15/20 volte al minuto, 25.000  volte, più o meno  in un giorno.

L’occasione di circoscrivere l’argomento, un problema planetario, all’area astigiana è lo studio di caso sulla zona di San Damiano, emerso nell’incontro proposto dalla Provincia di Asti, in quanto responsabile dei piani di risanamento, nei giorni scorsi. “I dati sono stati raccolti, spiega una nota, grazie al laboratorio mobile in dotazione all'Arpa, appositamente attrezzato “per effettuare campagne di rilevamento degli inquinanti atmosferici su scala locale”.  Naturalmente la significanza dei valori è tale se rapportata ai dati delle centraline fisse collocate ad Asti in via Salvo d’Acquisto (tecnicamente definita “da fondo urbano”) e in corso don Minzoni (“da traffico”)  e a Vinchio (da “fondo rurale”). “I dati così ottenuti sono uno strumento fondamentale sia per valutare situazioni di inquinamento localizzato sia per supportare processi di pianificazione”.

Come è noto le pressioni sull’inquinamento dell’aria sono riconducibili a traffico veicolare (ossidi di azoto, benzene e particolati), produzioni industriali (residui chimici) e riscaldamento (anidride carbonica).

E i dati nella loro implacabile chiarezza, monitorati tra il 15 settembre  e il 3 novembre scorsi, hanno però fatto emergere quel che si potrebbe definire “il giallo di San Damiano d’Asti”: infatti nonostante sia stata valutata la presenza di quattro industrie, del traffico veicolare, dell' incidenza di caldaie termiche, marginale dato il periodo, risulta difficile spiegare quale sia il fattore che determina la presenza significativa degli inquinanti. I dati infatti riportano valori superiori a quelli rilevati presso la centralina di Asti in corso don Minzoni, dove è presente un traffico intenso e costante.  Anche Asti però non se a passa bene: la centralina appena citata  ha visto superare per 66 giorni il limite per il PM10 stabilito a tutela della salute pubblica.  “Andrà fatta una seria riflessione sui ns comportamenti e sulle ns abitudini”, ha commentato l’Assessore Ambiente Maria Bagnadentro, La Regione lancerà indirizzi ma rimarranno lettera morta se non si troverà il modo di trovare risorse economiche adeguate”. Il riferimento è infatti al prossimo piano regionale che d’intesa con gli enti territoriali, che hanno provveduto ad aggiornare “la zonizzazione della qualità dell’aria” dovrà contribuire a contenere l’inquinamento che, si ricorda, nuoce all’ambiente e alla salute.

Intanto ogni giorno inspiriamo ed espiriamo 15.000 litri d’aria, non si possono cambiare “i filtri” ma le abitudini sì.

 

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