L'impegno di Boris Giuliano e dell'imperatore Pertinace proposte nelle Giornate astigiane della Trasparenza
mar 06 dic, 2016
Va a merito dell’Assessorato alla Trasparenza e alla Legalità della Città la capacità di rilanciare un messaggio forte di cultura dell’impegno, proponendo ogni anno all'attenzione una o più figure esemplari, scavando nella memoria della storia recente o antica. Lo spunto sono le Giornata della Trasparenza previste per legge della nostra Repubblica. Dopo Giorgio Ambrosoli, Primo Mazzolari, è stata la volta di Boris Giuliano, capo della mobile nella Palermo degli anni ’70 e della storica quanto breve e singolare vicenda dell’imperatore Elvio Pertinace, presentate rispettivamente venerdì 2 dicembre nell’Aula magna del Polo universitario e lunedì 5 dicembre nel suggestivo salone del Museo Lapidario.
“Intendevamo evidenziare un filo conduttore tra due figure diversissime di servitori dello Stato, lontane diciassette secoli, e con responsabilità di governo come di quotidiana professione, spiega il Vicesindaco Davide Arri, che non mancano di mostrare tutta la loro attualità”.
“La gioia della libertà è inferiore al valore della servitù”. Sono i termini della questione, riassunta nel discorso di insediamento di Publio Elvio Pertinace (192 d.C.) generale di Marco Aurelio e Imperatore poco noto alla “grande” storia, regnò appena 87 giorni, in uno dei periodi di Roma antica tra i più controversi, compreso tra il regno di Commodo e di Settimio Severo. Fu governo delle buone intenzioni il suo perché tentò riforme coraggiose, in campo agrario e sanitario, mosso da una statura morale degna di considerazione. Tali da annunciarne la fine omicida per mano dei suoi pretoriani che vedevano messi in discussione potere e privilegi.
Un medesimo “sentimento di una fine imminente” si è colto nel racconto del rigore e della vicenda umana e professionale del commissario di polizia Boris Giuliano (1930 – 1979), consapevole della solitudine, del ritardo delle azioni investigative e delle collusioni che nella stagione del terrore di mafia precludevano a un più riconoscibile, e mai concluso, impegno dello Stato contro la Piovra. A raccontarlo l’efficace testimonianza della scrittrice palermitana Alessia Franco.
Hanno inoltre accompagnato il dispiegarsi di queste Giornate della trasparenza lo scrittore Aldo Giordanino, l’attore Aldo Delaude e il Direttore della Fondazione Giovanni Goria Carlo Cerrato, in compagnia di classi degli Istituti Castigliano, Penna e dei Licei Vercelli, Alfieri e Monti.
Non è stato l’adempimento di un obbligo formale, nella consapevolezza che il male di ogni tempo, lo si chiami, conflitto di interesse , rapporto perverso col potere, corruzione e malaffare ci fanno sventurati se pensiamo di “avere bisogno di eroi”. E uno studente lo ha ben evocato riflettendo sull’epilogo triste di queste vicende esemplari, che si raccontano invece per un Italia migliore, per un paese normale.
Puntata conclusiva delle Giornate martedì 6 dicembre 2016, destinata agli Amministratori e ai dipendenti comunali ma aperta a tutta la cittadinanza interessata, per condividere proposte e riflessioni sulle riforme intervenute in materia di trasparenza e legalità, con Augusto Sacchi, dirigente del Comune di Sant’Angelo in Vado.