La Festa della Cittadinanza, le scuole interpretano storie, nomi e volti dell'astigianità
ven 06 mag, 2016
Davanti alle quinte del Teatro Alfieri, ieri, loro, le quinte di 10 scuole cittadine hanno dato prova di come si possa raccontare la storia, maiuscola e minuscola, senza annoiarsi, anzi incuriosirsi. Oltre 300 allievi per una iniziativa che intende riconoscere e promuovere “astigianità” fin da ragazzi, coi tanti coetanei di altri Paesi con cui stringere un legame di appartenenza e di scoperta delle tradizioni, della storia, della cultura locale.
Ogni anno un tema da rappresentare, la Festa della cittadinanza astigiana alla sua seconda edizione richiedeva di portare in scena vicende e personaggi, presenti o passati, rilevanti per la zona, il quartiere in cui è inserita la scuola.
Fantasia al lavoro quindi, a partire dall’incontro più atteso. Con Vittorio Alfieri “in carne e ossa”, stralunato, bizzarro, burbero, simpatico, un po’ pop come il bravo Aldo Delaude ha saputo incarnare.
Non casuale la scelta del primo giovedì di maggio. Era infatti consuetudine, dopo “il mercu d’la Fera”, crogiuolo di parentele e curiosi che dalla campagna venivano in città, fare un po’di festa “tra noi”, magari consumando gli avanzi del giorno precedente. Certo, allora era più facile, c’erano storie comuni, radicamenti e distanze di pochi chilometri, non centinaia o migliaia. E allora cittadinanza, senza distinzioni, perché nessuno sceglie dove nascere e ogni vita è una storia. Che non sono mancate, maiuscole e minuscole: il deputato socialista Giacomo Matteotti, Ettore Piccinini fondatore della Croce verde (scuola Baussano), don Gino Bosticco (Rio Crosio), l’esploratore Vittorio Bottego (primaria di Quarto), i martiri Olga e Leopoldo Jona (Pascoli), lo scrittore Giorgio Faletti (con il suo commovente “Identikit” interpretato dagli alunni della Cavour). Che evocano luoghi e vicende: le lavandaie sul Tanaro (Anna Frank) e la leggenda della Ninetta del laghetto del Castello di Sessant (primaria di Serravalle), il Chioschetto e la famiglia Artom ( primaria San Carlo). Che invitano a guardarsi dentro; il mendicante Lazzaro (Savio), papa Francesco e le sue origini (primaria di Portacomaro Stazione).
Biografie dense, testi, ricordi, citazioni, filastrocche, un racconto riuscito grazie a rapide prese di parola, cartelloni, brevi drammatizzazioni. Non solo parole però, anche cioccolatini distribuiti alle classi, contagiosa passion del goloso Vittorio Alfieri.
Istituzionalmente presenti e soddisfatti la Presidente del Consiglio Maria Ferlisi, i consiglieri comunali Clemente Elis Aceto e Riccardo Fassone, il Vicesindaco Davide Arri, gli Assessori Marta Parodi, Maria Bagnadentro e Piero Vercelli.
Una iniziativa di cui forse c’era bisogno. Ben costruita dal Consiglio Cittadino dei Ragazzi e allestita dall’”officina” del Servizio Istruzione della Città.
Al termine saggi, eterni, ammonimenti alfieriani “Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo” e uno splendido attestato di “Cittadino astigiano e d’Europa”, illustrato, come illustre è l’autore, dal nostro Gianfranco Monaca, hanno incorniciato l’evento che dati i numeri, la leggerezza e… il genio dei ragazzi non potrà che ripetersi… il prossimo anno.