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Comunicati Stampa Città di Asti
Urbanistica, il Consiglio Comunale approva la Variante frazionale
ven 18 dic, 2015

Il Consiglio Comunale ha approvato in via definitiva la Variante Strutturale al Piano Regolatore relativa ai nuclei frazionali.

E‘ il risultato di un lungo percorso procedimentale iniziato con un ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale nel corso della seduta del 23 luglio 2003.

L’Amministrazione Voglino nella prima metà del decennio scorso, con una situazione economica e, nello specifico del mercato edilizio, profondamente diversa da quella attuale, aveva approvato il Documento programmatico della Variante.

L’iter dello strumento urbanistico si è poi sviluppato sotto le diverse Amministrazioni in un’ottica di proficuo confronto con i rappresentanti della popolazione residente nelle frazioni attraverso molteplici approfondimenti tecnici, incontri e dibattiti pubblici, dai quali era poi scaturito il Progetto preliminare adottato nel 2011.

L’attuale Amministrazione ha ritenuto di cercare un punto di equilibrio maggiormente attento alle esigenze di risparmio del consumo del territorio, privilegiando quindi normative volte al recupero del tessuto già costruito ed a favorire il riuso e l’ampliamento degli immobili esistenti, piuttosto che allo sviluppo di nuove aree: dopo ben 7 sedute preparatorie della Commissione Urbanistica, il 23 ottobre 2013 il Consiglio Comunale ha approvato ad ampia maggioranza le controdeduzioni alle 134 osservazioni pervenute.

 Il prodotto di questo intenso ed ampio lavoro è approdato alla seconda Conferenza di Pianificazione (composta oltre che dalla Città di Asti, da Regione, Provincia, ASL AT, Arpa, Soprintendenza) che nel corso di tre sedute (tenutesi il 25.09.2014, il 19.12.2014 e il 4 giugno scorso) ha disaminato in modo approfondito lo strumento urbanistico, apportando alcune modifiche cartografiche ed altresì recependo e valorizzando i contenuti fondamentali e caretterizzanti della Variante.

Un ultimo approfondimento dello strumento si è svolto nella seduta della Commissione Urbanistica del 26 novembre scorso, dove è stata anche elaborata la proposta di un Ordine del Giorno da votare in Consiglio Comunale, che impegna l’Amministrazione a predisporre i Piani Regolatori Cimiteriali, in modo da ridurre il vincolo attorno ai cimiteri frazionali dai 200 metri imposti dall’ASL AT in sede di Conferenza di Pianificazione, ripristinandone quindi l’estensione alla misura di 100 metri, così come previsto fin dal 1974.

Gli elementi fondamentali della Variante si possono così riassumere.

Dei 138.127 mc complessivi di incremento previsti dalla Variante, solamente 21.226 rappresentano l’effettivo incremento di volumetria destinata ad essere ubicata in aree di nuovo impianto.

Altri 87.531 mc circa previsti dalla Variante sono infatti destinati all’ampliamento dei fabbricati esistenti nei nuclei frazionali, allo scopo di meglio adattarli alle esigenze di abitabilità nelle case e consentire il permanere della popolazione nei nuclei frazionali.

In tal senso sono state anche recepite diverse richieste volte ad inserire nel tessuto storico delle Ventine soluzioni di nuova residenzialità mono-bifamiliare, proprio per contrastare ogni possibile prospettiva di desertificazione dell’anello rurale della Città di Asti. 

La Variante contiene inoltre molti aspetti inediti sotto il profilo urbanistico: il superamento delle verifiche degli indici volumetrici per i nuclei frazionali a favore invece di controlli sulla qualità del prodotto edilizio, rappresenta un elemento in linea con le più avanzate teorie urbanistiche contemporanee, sicuramente innovativo nella strumentazione astigiana.

Sono state, quindi, introdotte norme assolutamente “rivoluzionarie”, volte a garantire per le nuove edificazioni e per gli ampliamenti nei nuclei frazionali, una morfologia insediativa rispettosa degli elementi paesaggistici, ambientali e della tradizione. Altresì, le nuove previsioni normative consentono nelle aree residenziali di conservazione (centri storici) e in quelle residenziali di consolidamento dei nuclei frazionali, ampliamenti in deroga alla volumetria consentita e al rapporto di copertura.

Altro elemento di forte innovazione è rappresentato nella Variante dalla volontà di tutelare integralmente l’area agricola posta ai piedi della Chiesa di Viatosto, lungo la strada Valmorone.

Tale area è stata resa totalmente inedificabile, ma attraverso un meccanismo che, per non penalizzare i proprietari, genera, a fronte della cessione gratuita dell’area stessa, una volumetria pari a circa 29.370 mc utilizzabile su tutte le aree già edificate nel Comune.

Anche per i nuovi 20 comparti edificatori previsti, la Variante prevede il rispetto di elevati standard qualitativi del prodotto edilizio da realizzare, in modo da conseguire un inserimento ambientale ottimale delle costruzioni.

In particolare, le norme introdotte prevedono che nei comparti previsti a Pontesuero, Portacomaro Stazione, Torrazzo e Valgera, almeno il 50% della volumetria realizzabile sia destinata ad edilizia pubblica, di cui almeno il 20% di edilizia sovvenzionata (a totale carico dello Stato attraverso finanziamenti alle Regioni) e almeno il 20% di edilizia agevolata (dove lo Stato interviene per favorire l’acquisto di prime case con contributi che coprono in parte gli interessi sui mutui contratti). Complessivamente la volumetria allo scopo destinata è pari a 7.487 mc (il 35,27 % della volumetria realizzabile nei nuovi comparti edificatori previsti dalla Variante).

Mercoledì 15 dicembre la Variante è stata approvata in via definitiva dal Consiglio Comunale con 21 voti favorevoli, due voti di astensione e due soli voti contrari.

“Si tratta di uno strumento di pianificazione strategico per lo sviluppo delle nostre frazioni – commenta il Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica  Davide Arri - che mira al“come“ costruire in luogo del “quanto“ costruire, la qualità rispetto alla quantità. Il lungo lavoro svolto ha permesso di realizzare un punto di equilibrio, che incentiva l’attività edilizia al recupero dell’edificato esistente e definisce una previsione attenta delle aree di nuova edificazione. Si evita così lo spreco del territorio vergine, riservando mirati interventi di nuova residenzialità a richieste di mono-bifamiliarità. Grande rilievo hanno gli interventi volti a risolvere carenze infrastrutturali (piazze, rotonde, strada di bordo, ecc.) o a prevedere soluzioni contenute, vocate soprattutto ad insediamenti di residenzialità sociale per dare risposta alle esigenze abitative del nostro territorio. La Città di Asti si è dotata di un nuovo, moderno e innovativo Piano Regolatore del suo ampio anello rurale, volto a governarne lo sviluppo, perseguendo lo scopo di incentivare la ripresa economica attraverso interventi concretamente attuabili e calibrati sui bisogni effettivi“.    

 

     

 

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