Comune di Asti alleato con dodici scuole superiori per partecipare al bando "Laboratori per l'occupabilità" del Piano Scuola Digitale
mar 13 ott, 2015
Tre “cordate” di scuole superiori, tutte alleate con il Comune di Asti, hanno presentato ciascuna la propria idea progettuale per partecipare al bando “laboratori territoriali per l’occupabilità”, da realizzare nell’ambito del Piano nazionale Scuola Digitale.
Giobert – Artom – Monti - Pellati Canelli
Il progetto che vede impegnati il Giobert, l’Artom, il Pellati di Canelli e il Monti denominato “ASTA B:I:T: Brand Interconnettività e Territorio” è finalizzato ad acquisire abilità connesse alle nuove tecnologie relative ai settori strategici del “made in Italy” allenando il pensiero imprenditoriale dei giovani e il senso del marketing , anche relativamente alla valorizzazione del territorio Unesco.
Castigliano -Vittorio Alfieri – Pellati Nizza
Istituto Castigliano, Vittorio Alfieri e il Pellati di Nizza si cimentano invece nel progetto denominato “P.C. Labs – Prtotype & Commercialization start-up labs”: l’ideazione, la progettazione e lo sviluppo, la realizzazione pratica (FAB LAB) e la possibile commercializzazione dei manufatti innovativi.
Penna, Vercelli, Foscolo, Rocchetta Tanaro
Infine l’ Istituto Penna, con il Liceo Scientifico Vercelli, l’Istituto Sobrero di Casale Monferrato, il Liceo paritario Foscolo e l’Istituto comprensivo di Rocchetta Tanaro si cimentano con il progetto “Realizzazione di laboratori territoriali contro la dispersione scolastica e con orientamento lavorativo”, per lo sviluppo di competenze legate ai settori agricolo ed enogastronomico mediante l’interdisciplinarietà di carattere scientifico,informatico, linguistico e di marketing orientate a tutela ambientale e sostenibilità.
Il Bando.
L’alleanza tra scuole, la lettura dei bisogni di un territorio e il rapporto con i soggetti economici e della formazione sono moderne indicazioni per una scuola attenta alle trasformazioni in corso e alle competenze richieste ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Il bando prevedeva che i progetti fossero obbligatoriamente presentati da una rete costituita da almeno tre Istituti scolastici secondari di secondo grado di cui uno capofila, da un ente locale del territorio, da un’istituzione (Università Centri di ricerca). Secondo le intenzioni del Ministero, costituiscono “una nuova generazione di laboratori aperti anche in orario extra scolastico, pensati per essere palestre di innovazione e spazi dove mettere in campo attività di orientamento al lavoro e di alternanza, utili ad affrontare il nodo della dispersione scolastica e per il recupero dei “neet”, i giovani non inseriti in percorsi di studio né nel mondo del lavoro”.