Cerimonia d'intitolazione al dottor Norberto Saracco, primo presidente della Provincia di Asti, dell'area posta alle spalle del palazzo della Provincia.
gio 16 apr, 2015
Si svolgerà nel tardo pomeriggio di giovedì 16 aprile la cerimonia d’intitolazione al Dottor Norberto Saracco dell’area comunale sita alle spalle del Palazzo della Provincia e prospiciente la Piazza Libertà. L’appuntamento è previsto alle ore 17,30 nella Sala Provinciale “Guglielmo Tovo”, ove si terranno alcuni interventi. All’incontro saranno presenti il Sindaco di Asti Avv. Fabrizio Brignolo, il Sindaco di Canelli (Città che a Norberto Saracco diede i natali) Marco Gabusi, attualmente anche Presidente Provinciale facente funzione, il Vicesindaco Avv. Davide Arri e l’Assessore alla Toponomastica Avv. Maria Bagnadentro. Il Giornalista Maurizio Giovanni Ardito, nella sua veste di componente la Commissione Toponomastica della Città di Asti, svolgerà una relazione sulla figura e sulle opere del Dottor Saracco. Parteciperanno anche i membri della Famiglia Saracco, tra cui la Signora Silvana, unica figlia ancora in vita del Dottor Norberto.
Al termine, i presenti raggiungeranno il piazzale ove verrà scoperta la targa commemorativa.
Nato a Canelli nel 1888, già membro della Deputazione Provinciale retta dall’Avv. Socialista Umberto Grilli, dopo le prime elezioni provinciali del 10 giugno 1951, assunse come esponente della Democrazia Cristiana la carica di primo Presidente della Provincia di Asti, incarico retto per due legislature dal 19 luglio 1951 al 17 dicembre 1960.
Nella seconda legislatura di Norberto Saracco, fu decisa la costruzione del Palazzo della Provincia, inaugurato il 19 ottobre del 1961 dall’allora Ministro Scelba.
Medico per vocazione, fu cofondatore e Direttore Sanitario della Clinica “San Giuseppe” di Asti, e per circa quarant’anni ebbe la condotta di Asti - San Marzanotto.
Nel corso della Sua carriera, ricoprì, fra gli altri, gli incarichi di Commissario Straordinario dell’O.N.M.I., Opera Nazionale Maternità ed Infanzia, di Presidente dell’U.N.I.T.A.L.S.I. e di medico presso la struttura penitenziaria astigiana.
Cattolico ed antifascista, partecipò, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, alla lotta di Liberazione ed entrò a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale.
Morì nel luglio 1966