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Comunicati Stampa Città di Asti
Lunedì in consiglio la rivoluzione di piazza d'Armi e viale Pilone.
mer 03 set, 2014

Sarà sottoposto lunedì al voto del Consiglio Comunale il progetto di recupero urbanistico della porzione di piazza d’Armi prospiciente il viale Pilone e le vecchie “casermette” un tempo dell’Esercito, da anni in disuso.
E’ uno dei tasselli fondamentali di riqualificazione dell’intera zona, iniziato con la realizzazione delle Caserme dei Carabinieri e del Corpo Forestale, nonché dei palazzi costruiti con il contributo statale e regionale dei “Contratti di Quartiere” e destinato a essere poi completato dal nuovo Palazzetto dello Sport.
La storia urbanistica delle “casermette” è antica: l’amministrazione Voglino stipulò con il Demanio (allora rappresentato dalla sottosegretario Maria Teresa
Armosino) la convenzione che sbloccò l’intera zona. Nell’ambito del progetto dei Contratti di Quartiere le “casermette” assunsero destinazione commerciale, con possibilità di realizzare negozi di vicinato di dimensione non superiore a 250 metri quadri di superficie di vendita l’uno.
Successivamente, durante l’amministrazione Galvagno, vennero classificate come “Localizzazione Commerciale L1”, che consente la realizzazione anche di un supermercato di superficie di vendita al minuto fino a 2.500 metri quadri.
“Ora la pratica sottoposta al Consiglio prevede una diversa e più razionale distribuzione degli spazi, nella quale si trasferirà il Famila attualmente esistente dalla parte opposta del viale Pilone” spiega l’assessore al commercio Marta Parodi.
“Il progetto è importante –aggiunge il vicesindaco, assessore all’urbanistica Davide Arri- perché migliora la distribuzione dei parcheggi, contempla la realizzazione di una rotonda e l’impegno dei proponenti a corrispondere alla Città oneri di urbanizzazione in aggiunta a quelli dovuti per legge, per un ammontare di 225.000 euro, che saranno impiegati in altre opere a vantaggio della zona”.
Le casermette in disuso, con la circostante zona di vegetazione incontrollata, costituiscono oggi un problema per un quartiere che negli anni si sta evolvendo e ha visto sorgere costruzioni di qualità.
Proprio nelle scorse settimane su sollecitazione anche degli organi di informazione il Comune era stato costretto a un intervento straordinario di pulizia e rimozione di vegetazione che negli anni aveva invaso i marciapiedi ed era divenuta ricettacolo di ogni sorta di immondizia.
Complessivamente l’investimento attivato dalla pratica (un permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici, perché modifica il perimetro delle precedenti destinazioni previste dal piano regolatore) ammonterà a oltre 3 milioni di euro, di cui circa 500.000 in opere pubbliche.
“Stiamo cercando di dare il via libera a tutte le pratiche urbanistiche che consentono di sbloccare gli investimenti nell’edilizia, settore strategico per dare un po’ di fiato all’economia e il lavoro” commenta il Sindaco Fabrizio Brignolo, che mette anche in evidenza come “questo intervento virtuoso non comporta nuovo consumo di suolo perché sostituisce fabbricati già esistenti e malandati”.

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