mar 08 set, 2015
La nobile storia di Palazzo Mazzola si arricchisce di un nuovo capitolo.
La decisione di collocare il nuovo Museo del Palio nel Palazzo di epoca rinascimentale di via Cardinal Massaia, conservato sostanzialmente nelle forme originarie, risponde alla necessità di creare un luogo istituzionale e rappresentativo identificabile con la storia della Città, vi ha sede infatti l’Archivio (attualmente a Palazzo Ottolenghi per lavori di adeguamento), e al contempo farne un giacimento della principale manifestazione rievocativa e comunicativa di una comunità dalle vicende illustri.
Il Museo costituirà un luogo di divulgazione unico, sia per la popolazione cittadina, sia per i turisti, con una ricca collezione di documenti e materiali di notevole interesse. La superficie totale destinata a Museo sarà di oltre 500 mq e troveranno collocazione: l’ esposizione dedicata e permanente, nelle tre sale voltate della manica sud ovest, prospicienti il giardino sud (150 mq); le aree per esposizioni temporanee, per assicurare vivacità e dinamicità al Museo nel tempo (76 mq); una sala polifunzionale per convegni ed esposizioni temporanee (94 mq); servizi accessori (igienici, accoglienza e bookshop, per 141 mq); locale ad uso Archivio (62 mq).
Un unico ingresso, comunque differenziato, favorirà la fruizione Museale da parte dei turisti e dell’ Archivio Storico da parte di studiosi e studenti
Il Museo del Palio offrirà al visitatore due sviluppi tematici, attraverso un percorso cronologico e “lineare” che illustrerà le tappe significative della sua storia pluricentenaria, in relazione agli eventi e al prodursi della civiltà astigiana. A questo si affiancheranno “isole tematiche” che permetteranno ulteriori approfondimenti sui numerosi aspetti della manifestazione (Cavalli e cavalieri, La corsa e il tracciato nel tempo, L’iconografia e i manifesti, Il drappo). L’allestimento, a cura dei progettisti, lo Studio Masoero e Tondo, ha inteso salvaguardare la comunicazione dei contenuti con teche, pannelli e postazioni multimediali, il rispetto e la percezione degli spazi che ospitano il Museo.
Una nuova importante occasione per rinsaldare storia e memoria di una città che, recita l’invito, “sapeva confrontarsi con i modelli cavallereschi e cortesi”, propri di quella fase storica.