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Comunicati Stampa Città di Asti
Il giardino sensoriale: esperienza del nido astigiano La Coccinella
mar 03 dic, 2019

Il nido d’infanzia è un servizio finalizzato alla proposta di esperienze significative per la crescita dei piccoli, offrendo loro spazi di possibilità, sviluppo ed arricchimento, favorendo l’acquisizione di conoscenze attraverso esplorazione e sperimentazione.

Lavoro in un nido d’infanzia del Comune di Asti, che ha accolto e condiviso una progettazione finalizzata all’allestimento di un “giardino sensoriale”, seguendo i principi dell’outdoor education.   

Il  progetto ha preso forma dal desiderio di recuperare e rivalutare l’area verde  retrostante il nido d’infanzia: un’ ampia area verde, risorsa scarsamente utilizzata che ha stuzzicato pensieri pedagogici in una prospettiva ad ampio raggio. Dal desiderio di maggior contatto con l’ambiente  naturale si sono innescate azioni e connessioni fra il personale educativo, dapprima, coinvolgendo successivamente le famiglie, l’amministrazione comunale e la comunità educante.  La risposta è stata decisamente positiva!

In quel grande prato ombreggiato da un olmo ho visto uno spazio complementare di sperimentazione, esplorazione, non solo un luogo di svago da utilizzare nelle giornate di sole.

Il primo passo è stato coinvolgere in fase progettuale  due “mamme architetto” che, con grande competenza professionale, hanno predisposto una planimetria che soddisfi le richieste inerenti l’organizzazione specifica degli spazi esterni, in un’ ottica educativo – pedagogica in favore dei bambini che l’avrebbero fruita.

 Lo sguardo si è poi rivolto alle risorse presenti sul territorio e questa energia costruttiva  ha coinvolto la comunità educante, attivando un work in progress con famiglie, amministrazione comunale, associazioni ed una scuola secondaria di secondo grado della città.

 Così è partita la proposta di concretizzare la progettualità ideata attrezzando il giardino insieme a genitori e nonni, attraverso laboratori per un “fare” condiviso e strutturato all’interno di una progettazione educativo - pedagogica che valorizzasse la partecipazione attiva in favore dei propri figli e nipoti.

È stata una progettazione che l’amministrazione comunale  ha subito  condiviso - riferiscono il Sindaco Maurizio Rasero e l’Assessore all’Istruzione e Asili Nido Elisa Pietragalla - approvando  la progettazione con propria deliberazione di Giunta  e coinvolgendo i servizi tecnici del Comune che si sono prodigati in favore di un veloce e adeguato processo in divenire.

Così settimana dopo settimana il giardino ha preso forma, in un piacevole clima caratterizzato da entusiasmo e grande disponibilità, di creazione ed azione. Ogni fase di sviluppo ha raggiunto buoni livelli di partecipazione, dal recupero del materiale al “fare insieme”, arricchendo ciascuno dei partecipanti.

Passo dopo passo il gruppo è cresciuto, coinvolgendo nel progetto l’ associazione “GenitorInsieme onlus”, attiva sul territorio astigiano in favore di bambini e famiglie.

Il gruppo Lions cittadino  ha contribuito donando una staccionata per delimitare parte dell’area verde, mentre il liceo artistico “ B. Alfieri “ ha partecipato ottimizzando la risorsa dell’alternanza scuola/lavoro prevista per le allieve. Durante l’anno scolastico le ragazze hanno elaborato varie proposte  grafiche per un murales che avrebbe decorato la lunga parete esterna adiacente l’area del giardino sensoriale. In seguito ad una selezione dei bozzetti ed alla successiva  approvazione del personale educativo e dell’amministrazione comunale, le allieve supervisionate dai loro docenti hanno iniziato l’opera di disegno e decoro. 

Tutto  si è evoluto ed ampliato partendo da chi ha condiviso con noi la progettualità, portando pensieri efficaci e proposte ad ogni seduta di laboratorio , per raggiungere anche i genitori che non potevano collaborare attivamente, ma approfittavano  dei momenti quotidiani di accoglienza e congedo al nido per lanciare input.

Ed ecco che armati di martelli, chiodi, pennelli ed entusiasmo genitori ed educatori si sono rimboccati le maniche e sporcati le mani, per allestire l’area costruendo una cucina di fango fatta con i bancali, tende sensoriali ricche di materiali naturali, fioriere che saranno curate dai bambini delle singole sezioni, cascate d’acqua, percorsi sensoriali ed altro ancora.

Ai genitori abbiamo richiesto di acquistare un abbigliamento adeguato, in modo da permettere ai bambini di “vivere” il giardino e gli spazi esterni  liberamente ed in ogni stagione, quindi via libera a tutine impermeabili, a  completino anti pioggia e stivaletti. Il momento della vestizione/vestizione è diventato un fondamentale rito di passaggio, caratterizzato dalla conquista di autonomie personali e di aiuto fra pari o fra grandi e piccini.

A distanza di mesi, ripensando al cammino fatto insieme, guardo quel giardino con il cuore pieno di gioia e riconoscenza, consapevole che senza la collaborazione attiva e propositiva di genitori e nonni non saremmo arrivati in così breve tempo a questo punto, orgogliosa e grata che la coordinatrice del nostro nido ed il personale educativo abbiano accolto e sostenuto a vario titolo l’idea progettuale  proposta.

 Questa condivisione di tempi e spazi, siano essi fisici e mentali, educativi e creativi, ha creato un gruppo educativo coeso, aperto alla comunità educante, in rete con le risorse del territorio, con fasi di slancio e progressione rapida alternati a momenti di stasi e criticità. Ma questo è il divenire, step by step, che da colore al fare educativo quotidiano.

E l’avventura continua, perché questa progettualità è parte integrante del fare educativo che caratterizza il nostro nido, con la prosecuzione dei laboratori di manutenzione delle installazioni presenti e la costruzione di altre, implementando e strutturando i giardini delle varie sezioni.

 Il “materiale naturale” si struttura e destruttura sotto le mani sapienti dei bambini, formidabili e abili fruitori  della natura, seguendo una logica temporale che rispetta i tempi del bimbi,le loro esigenze, dando spazio alla loro creatività.  L’educatore valorizza l’ordinario trasformandolo in straordinario, educandoli al tempo stesso ad una dimensione da vivere con cura e conservare.  

 

Asti, 2 dicembre 2019

 

 

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