22-03-2016
- Teatro Alfieri
Martedì 22 marzo ore 21 Teatro Alfieri - ASTI
QUATTRO BUFFE STORIE
Compagnia Mauri Sturno
da Luigi Pirandello e Anton Cechov
Cece' - La patente - Domanda di matrimonio - Fa male il tabacco
regia GLAUCO MAURI
con GLAUCO MAURI
e ROBERTO STURNO
MAURO MANDOLINI
LAURA GAROFOLI
AMEDEO D'AMICO
LARENZO LAZZARINI
PAOLO BENVENUTO VEZZOSO
scene GIULIANO SPINELLI
costumi LILIANA SOTIRA
musiche GERMANO MAZZOCCHETTI
produzione Compagnia Mauri Sturno
Martedì 22 marzo alle 21 continua la stagione di prosa del Teatro Alfieri di Asti con “Quattro buffe storie”, spettacolo della Compagnia Mauri Sturno tratto dalle opere di Luigi Pirandello e Anton Cechov. Sul palco con Glauco Mauri (che è anche il regista) e Roberto Sturno, Mauro Mandolini, Laura Garofoli, Amedeo D’Amico, Lorenzo Lazzarini e Paolo Benvenuto Vezzoso.
La vita (di ieri e di oggi) raccontata dal genio grottesco di due grandi poeti dell'animo umano con la leggerezza del sorriso, l'ironia della follia e la comicità dell'assurdo. "Dire cose utili divertendo", come diceva Orazio, potrebbe essere il sottotitolo di questo spettacolo, con quattro storie (Cecè, La patente, Una domanda di matrimonio e Fa male il tabacco legate insieme dalla "comica follia" dei personaggi. La tenerezza di Cechov e il graffio di Pirandello si compenetrano tanto profondamente da non poterne discernere i confini, dando vita a un sorprendente caleidoscopio dove viene rappresentata la vita di quello strano e buffo essere che è l'uomo. Nei folgoranti atti unici di Pirandello, la comicità e il grottesco sono lo specchio deformante della realtà', vista con la "pietas" per i suoi personaggi. Ne “La patente” vive una delle tematiche più care all'autore siciliano: il contrasto tra ciò che veramente siamo e ciò che invece gli altri pensano di noi. L'uomo, a volte, per sopravvivere, è costretto a mettersi una maschera che gli è stata plasmata dagli altri. Chiarchiaro, il protagonista della storia, per i pregiudizi, l'ignoranza e la cattiveria della società è condannato a una finzione che diventa per lui l'unica risorsa possibile di vita. Qui dramma e farsa convivono in un'amara risata. E Cecè, il personaggio dell'omonimo atto unico concepito e scritto da Pirandello direttamente per il teatro nel 1913, è il degno rappresentante di una società frivola e corrotta, dove ingannare e imbrogliare è la normalità. Ambientato in una Roma invischiata in scandali e allegra corruzione politica, esplode un'insolita, divertentissima "pochade" in cui il cinismo di una situazione diventa non solo fonte di comicità ma anche di condanna. Un'ironia grottesca è sempre alla radice sia delle opere immortali di Cechov che di alcuni suoi brevi atti unici come in “Una domanda di matrimonio” ("scherzo in un atto", così lo sottotitola lo scrittore). Un'invenzione di una comicità al limite dell'assurdo che, rappresentata a Mosca nel 1889, fu da Lev Nikolaevi_ Tolstoj cosi' definita: "La domanda di matrimonio è la personificazione della comicità". Anche nel piccolo capolavoro “Fa male il tabacco” il grottesco dona in modo mirabile quella "leggerezza" che, anche nel dramma, Cechov chiedeva ai registi e agli interpreti delle sue opere. Una conferenza sui danni che provoca il tabacco, sfocia nella confessione di una triste vita, inutile e meschina. E il grottesco di Cechov diventa poesia.
Biglietti 20 euro (15 euro loggione) Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057-399040.