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In un libro il contesto e le attività della Cappella musicale del Duomo dal 1570 al 1802 e concerto di musiche inedite
ven 31 mar, 2017

Si terrà venerdì 31 marzo alle ore 17.45 di presso la sede dell’Archivio storico della città di Asti (via Cardinal Massaia, 5) la presentazione del volume La cappella musicale del duomo di Asti fra Quattrocento e primo Ottocento di Paolo Cavallo. Interverranno, oltre che dall’autore, Barbara Molina e Ezio Claudio Pia.

Il volume, frutto di sei anni di ricerca e pubblicato da Lareditore con il patrocinio dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte e della Società di Studi Astesi, intende fornire un quadro cronologico completo delle attività musicali della Capella puerorum della cattedrale di Asti dal Medioevo alla fine dell’età moderna.

La ricerca, che ha analizzato la documentazione contabile e i registri dei verbali capitolari del periodo 1570-1802, è stata articolata attraverso diversi piani di lettura.

Da un lato, la Capella è stata vista come una delle strutture socio-culturali di una piccola città di recente annessione allo stato sabaudo nella quale si rispecchiavano le dinamiche di incontro e scontro che connotavano sin dall’età di mezzo i rapporti tra le famiglie del notabilato urbano: esemplare, a questo proposito, la costruzione dell’organo del 1470-73 patrocinata dal vescovo Scipione Damiano. Dall’altro lato, la storia dell’istituzione è stata affrontata attraverso la lente economica: i momenti di prosperità e i momenti di crisi trapelano infatti con chiarezza dai bilanci annuali contenuti nei quinternetti delle entrate e delle spese della Capella.

Ne è risultato un quadro composito che inserisce Asti all’interno della temperie culturale e produttiva della musica sacra padana del Cinque, del Sei e del Settecento. Molte le novità, di cui si parlerà nell’incontro, emerse durante lo studio: oltre ai maestri di cappella fiamminghi, nel XVII secolo campeggia l’origine lombardo-emiliana di molti dei musicisti in forza alla cappella, mentre nel XVIII secolo diviene più forte il ruolo artistico dei musicisti locali (Domenico Antonio Berruti di Portacomaro, Giacinto Calderara di Casale Monferrato).

Il volume ricostruisce inoltre la formazione dei putti cantori, di solito tra i due e i sei, affidati alle cure del maestro di cappella, con il quale dividevano domicilio, pasti e formazione nella casa della cappella, all’interno del chiostro della cattedrale.

Arricchisce la ricostruzione storica, quella musicologica: un capitolo del volume delinea lo stile compositivo e le scelte testuali del maggior musicista cui fu affidata la cappella, Giacinto Calderara.

Successivamente alla presentazione, sabato 8 aprile, alle ore 21 presso la Collegiata del Santo, la Corale di San Secondo e l’ensemble strumentale Mèlos di Torino, diretti da Mario Dellapiana, eseguiranno un concerto di musiche inedite di autori del Sei e del Settecento legati alla storia della cappella musicale del duomo astigiano. Si tratta di una collaborazione che unisce arte interpretativa a studio musicologico che permetterà, per la prima volta, di ascoltare un patrimonio di musiche inedite di autori già noti in Asti (ad esempio il locale maestro di cappella Giacinto Calderara), di compositori le cui musiche vennero fatte copiare per l’archivio astigiano (come avvenne per alcune opere di Francesco Fasoli, maestro di cappella del duomo di Torino dal 1687 al 1712) o che sono state tratte da antiche antologie a stampa custodite nell’archivio capitolare cittadino. Il mottetto a cinque voci di Giovanni Battista Trabattone che dà il titolo alla serata, Omnes sitientes, è infatti incluso nell’antologia Sacri Concerti di Giovanni Carisio (Venezia 1663), la cui unica copia completa a livello mondiale è conservata nel locale fondo capitolare.

Ingresso libero ad entrambi gli appuntamenti, realizzati in collaborazione e con il patrocinio della Città di Asti.

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