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Comunicati Stampa Città di Asti
Anche l'Affido Adulti può aiutare persone in difficoltà
ven 02 dic, 2016

Nel mese di dicembre giungerà a conclusione il primo semestre di incontri di formazione, organizzati da  operatori delle Politiche Sociali della Città di Asti,rivolti al gruppo di affidatari di persone adulte.  

Da anni il Servizio Anziani, Disabili e Adulti ha infatti investito sull’istituto dell’Affido Adulti, che rappresenta una proposta progettuale alternativa all’istituzionalizzazione, per quei cittadini che non possono essere adeguatamente assistiti nell’ambito della famiglia di appartenenza o che sono soli, ma in possesso di un livello di autonomia che permetta la permanenza al proprio domicilio.

L’affido è parte di una rete di interventi territoriali finalizzati ad individuare, prevenire e rimuovere le cause che possono determinarne l’isolamento e l’esclusione sociale e si configura come un intervento di carattere non professionale prestato da volontari, selezionati dall’équipe affidi del Servizio Sociale, che si rendono disponibili a sostenere la persona nella gestione del quotidiano.

Esso ha per obiettivi:

- favorire la permanenza di anziani, adulti in difficoltà e disabili nel proprio domicilio o comunque in un ambiente familiare, evitando o rinviando il più possibile il ricorso all’istituzionalizzazione;

- fornire sostegno alla famiglia che assiste un proprio congiunto in difficoltà;

- migliorare la qualità della vita delle persone in difficoltà, agevolando lo sviluppo di relazioni e interessi;

- promuovere salute, il “ben – essere” ed il senso di sicurezza del singolo e del gruppo familiare coinvolto nella cura;

- incentivare la promozione della cultura dell’accoglienza e della solidarietà.

Destinatari dell’intervento  sono:

- anziani autosufficienti (e, in alcuni casi, non autosufficienti);

- disabili adulti;

- adulti in difficoltà in situazione di disagio psico-sociale.

Per queste persone l’intervento si propone di creare le condizioni per il soddisfacimento dei loro bisogni primari e relazionali, attivandone le potenzialità, attraverso l’instaurarsi di una relazione positiva tra affidatario ed affidato e di un contesto di stimoli finalizzati a rompere l’isolamento. 

L’affido può essere: diurno, a domicilio dell’affidato; residenziale, con accoglienza temporanea/definitiva della persona al domicilio dell’affidatario o viceversa.

L’intervento prevede l’erogazione da parte del Comune di Asti di un contributo all’affidatario che non si configura come una rimunerazione delle attività di assistenza, bensì come un ristoro/rimborso spese.

All’interno del Settore è operativa un’équipe affidi, composta da Assistenti Sociali ed Educatori Professionali il cui compito è di:

- selezionare gli affidatari tramite colloquio e compilazione della scheda di disponibilità (mod.1);

- mantenere ed aggiornare la banca dati degli affidi attivi e dei potenziali affidatari;

- individuare i potenziali affidatari per l’abbinamento con gli affidati, in seguito alle richiesta di attivazione dell’intervento da parte degli operatori di riferimento;

- offrire disponibilità alla progettazione ed al monitoraggio, in accordo con l’operatore  referente.           

A questi compiti, disciplinati da atti amministrativi che stabiliscono anche i criteri per il riconoscimento del rimborso spese, a partire dal mese di giugno u.s. si è aggiunta, su espressa volontà degli operatori, l’attività di formazione del gruppo di persone che già svolgono questa importante attività per il Servizio, che ha avuto cadenza mensile.

Infatti, per la sua natura volontaristica, all’affidatario non vengono richieste competenze professionali specifiche ma capacità e disponibilità simili a quelle normalmente assicurate da una famiglia o da una rete amicale presente, senza tuttavia esserlo: è quindi di particolare importanza e di aiuto definire il contesto dell’azione, la specificità del ruolo, imparare a trovare la giusta distanza emotiva nonché imparare a gestire i momenti di criticità.

Attraverso incontri di gruppo, condotti a turno da coppie di operatori, si sono così potute rinforzare  competenze, abilità e motivazione dei singoli affidatari, che nel gruppo non trovano solo utili spunti di riflessione e stimolo da parte del personale professionale, ma anche la possibilità di confronto e discussione con le altre persone impegnate in questa importante forma di cittadinanza attiva.

Si ringraziano tra l’altro anche gli operatori del Sert dell’Asl AT che, nell’ambito della collaborazione interistituzionale da tempo avviata, hanno condotto uno dei sei incontri.

Il “reclutamento” di nuovi candidati continuerà anche nel nuovo anno ed anche per loro sarà prevista un’adeguata formazione di sostegno all’esperienza.            

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