Si lavora per il Distretto Paleontologico dell'Astigiano. L' adesione della Città di Asti
lun 26 set, 2016
Astigiano, un patrimonio archeologico, paleontologico, storico ed artistico ampiamente disponibile, da ri-pensare e connettere. Assunta questa consapevolezza che è sotto gli occhi di tutti, sostando o andando per colline, scoprendo scorci, entrando in pievi e castelli, ora serviva qualche cosa di più di un’intenzione. A darne forma ci ha pensato l’Ente di Gestione del Parco Paleontologico Astigiano che con i rappresentanti delle Amministrazioni locali e di molti paesi hanno concordato e redatto la stesura di un accordo per la realizzazione del Distretto Paleontologico dell'Astigiano.
La Giunta comunale di Asti ne ha di recente autorizzato l’adesione al protocollo d’intesa.
Fra le tipicità esclusive e “non imitabili”del territorio, oltre a quelle ben più note, si legge nel testo, è infatti la ricchezza del patrimonio fossilifero risalente all’epoca del Pliocene, nota fin dalla fine del 1800 a livello di specialisti internazionali.
L’importanza paleontologica astigiana è cresciuta diventando un elemento di forza per iniziative, campi di ricerca, tesi di laurea, attività espositive, forme di turismo culturale, e, infine, una peculiare micro-economia legata a forme imprenditoriali di ospitalità, fruizione e offerta di prodotti tipici.
“La realizzazione di un «distretto culturale paleontologico», nelle intenzioni dei proponenti, rappresenta il primo caso in Italia, a riprova del passaggio da una economia rivolta alla moltiplicazione di beni materiali per essere consumati, a una economia che produca esperienze affinché vengano progettate, rappresentate, comunicate, vissute e ricordate.
La spinta alla sua realizzazione sarebbe il tentativo di creare un marchio unico di una offerta culturale-turistica-scientifica-formativa riconoscibile a livello nazionale e indicativa della peculiarità di un territorio”.
Gli Enti coinvolti nell’accordo, considerando l’insieme delle risorse museali e monumentali presenti nel territorio astigiano patrimonio culturale unitario della collettività astigiana ed espressione della comune identità culturale e storica, a prescindere dal titolo di proprietà, si sono impegnati ad operare per lo sviluppo, la salvaguardia dei patrimoni museali, per la loro gestione a fini educativi, di crescita sociale e culturale, per il potenziamento dell’ offerta turistica e quindi anche per lo sviluppo economico e occupazionale.
Sono coinvolti nello sviluppo di questa idea progettuale, oltre all’Amministrazione provinciale e la Città di Asti, i Comuni di Agliano Terme, Antignano, Baldichieri, Belveglio, Bruno, Buttigliera d'Asti, Calamandrana, Calosso, Camerano Casasco, Cantarana, Capriglio, Casalborgone, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Castellero, Castell'Alfero, Castello di Annone, Cellarengo, Celle Enomondo, Cerro Tanaro, Chiusano d'Asti, Cinaglio, Cisterna, Cortandone, Cortiglione, Costigliole d'Asti, Dusino S. Michele, Ferrere, Fontanile, Grazzano Badoglio, Incisa Scapaccino, Isola d'Asti, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Monale, Moncalvo, Mongardino, Montafia, Montaldo Scarampi, Montegrosso d'Asti, Montiglio, Nizza Monferrato, Piovà Massaia, Refrancore, Roatto, Rocca d'Arazzo, Rocchetta Tanaro, San Damiano d'Asti, San Martino Alfieri, San Paolo Solbrito, Settime, Tigliole, Vaglio Serra, Valfenera, Vigliano d'Asti, Villafranca d'Asti, Vinchio, Cassine (AL), Masio (AL).