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Comunicati Stampa Città di Asti
Una città a ostacoli. Ma non è tutto buio.
mar 19 lug, 2016

Di quanti Tarzan avrà bisogno la città per muoversi nella sua “giungla” più pericolosa?

L’allarme lanciato dall’Unione italiana ciechi nel racconto di viaggio urbano (La Stampa/Asti 16 luglio 2016) su peripezie e impedimenti di ordinaria disabilità è un pezzo di verità, che mette in guardia, da oggetti apparentemente “innocui”, come una sedia, una pavimentazione, una  tenda parasole, persino un monumento. Una città costruita a misura di chi va veloce, che non deve giustificarsi o badare troppo alle minuzie.

Hai un dehor? ...vuoi non occupare tutto lo spazio calpestabile. Hai un' uscita sul marciapiede? ...perché preoccuparsi di una porta che può essere di ingombro. Vuoi abbellire la facciata, un ingresso? ...mettici  un bel vaso con fronde sporgenti...

Senza tediare, c’è una responsabilità civica che riguarda tutti, ed è bene richiamarla, e c’è un dovere delle Istituzioni  a vigilare. Ma non si facciano confusioni. 

La Città di Asti dedica ai temi della disabilità un’attenzione costante e sa di muoversi su un terreno accidentato. Con una Delibera di Giunta (n° 351 del 14 luglio 2015) ha creato un” Tavolo di lavoro permanente sui temi della disabilità” cui sono invitate tutte le associazioni locali coinvolte, per accogliere le sollecitazioni, le  segnalazioni, le urgenze e ricercare le soluzioni.

“Nulla che riguardi noi senza di noi” ama dire Vincenzo Soverino, Vice presidente Aisla, che supporta l’Assessorato Politiche sociali in questo compito. Proprio con l’Unione Ciechi la settimana scorsa, con cui si intrattiene da anni un ottimo rapporto di collaborazione, si è affrontata  e verificata la disponibilità di Asp a dotare i suoi bus di ausilio vocale e regolare la discesa di fermata solo in corrispondenza della pensilina in piazza Marconi. Analogamente per quanto riguarda l’acquisto e il posizionamento di posamozziconi che non creino ostacolo, da installare sulle pubbliche vie.

Microazioni di cura che rientrano in prassi serie di lavoro, senza fare troppo rumore. “Quindi non c’è la routinaria, prevedibile, sempiterna “mancanza di attenzione da parte delle Istituzioni””,  replica consapevole l’ Assessore Piero Vercelli “C’è lo sforzo di fare cose normali, senza troppe risorse economiche, riconoscendo il valore delle associazioni e delle buone intenzioni che covano dentro di noi”.

Anche per la stazione ferroviaria, presa di mira per assenza di ascensore, scivoli e scale mobili, dal momento che è “abilitata”, vale sempre fare riferimento al numero verde di RFI 1993030 oppure 06 3000, cui rivolgersi per usufruire del servizio di accompagnamento alla vettura. E ora sopralluogo in piazza San Secondo per ovviare “all’arma bianca” del Monumento dei Caduti per l’Indipendenza (1891). Di questi tempi non si sa mai.

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