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Comunicati Stampa Città di Asti
Scoperte archeologiche recenti di antiche monete astigiane, se ne parlerà a Palazzo Mazzetti
gio 28 apr, 2016

Oggi giovedì 28 aprile alle ore 17, presso la sala conferenze di Palazzo Mazzetti, corso Alfieri 357 Asti, Alberto Crosetto (Soprintendenza archeologica del Piemonte) terrà la conferenza Tesori: gruzzoli monetali di recente ritrovamento nel Piemonte meridionale. L’iniziativa della Soprintendenza si colloca nell’ambito del progetto “Scavi nell’Archivio” proposta in collaborazione con l’Archivio storico del Comune e il Centro studi “Renato Bordone”.

Tratterà della scoperta nell’area sud-orientale della nostra regione, tra  cuneese, astigiano e alessandrino, di depositi monetali di età romana e medievale. Il rinvenimento, frutto dell’attività di tutela e delle indagini archeologiche condotte dalla Soprintendenza archeologica del Piemonte, è stato collegato alla capillare attività mercantile e creditizia che si irradiava da Asti, fin dall’epoca romana snodo stradale tra area padana e area subalpina. Al centro di una ricca zona agraria in grado di produrre un surplus che poteva essere investito in attività commerciali, Asti non perse nel corso dell’alto medioevo la vocazione agli scambi, come indicano i privilegi imperiali ottenuti dai vescovi al fine di assicurare libertà di traffico ai mercanti locali. Dall’XI secolo, operatori astigiani sono attestati presso le fiere francesi del Lendit e della Champagne e a questa esperienza di profilo internazionale si lega il passaggio al credito, esercitato dai banchieri astigiani, i “lombardi”, un’attività cruciale in un’epoca in cui la circolazione di denaro coniato era molto bassa. Asti, nel 1141, fu la seconda città dopo Genova a ricevere dall’imperatore Corrado III il diritto di battere moneta, segno dell’alto livello economico e politico del comune astigiano.

Tra i preziosi ritrovamenti sui quali si concentrerà Alberto Crosetto, alcuni rivestono un forte interesse documentario e sono citati nel catalogo della collezione De Canis, altri, come i reperti da Villanova d’Asti, Valfenera, Casale Monferrato e Acqui Terme, costituiscono un importante tassello per lo sviluppo delle conoscenze sulla circolazione monetaria e sull’estesa rete di relazioni economiche della quale erano protagonisti non solo i mercanti-banchieri astigiani, ma anche le stesse monete coniate nella nostra città.

Indagare sui “tesori”, inoltre, è spesso fonte di indicazioni utili per la conoscenza del popolamento territoriale in epoca antica.

Informazioni Archivio Storico della Città di Asti, 0141 399339, archiviostorico@comune.asti.it

 

 

 

 

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