Di Impresa & Agricoltura sociale si parlerà al Carcere di Quarto venerdì 26 febbraio
ven 26 feb, 2016
L’Assessorato Politiche sociali della Città da oltre un anno riunisce un tavolo di esperienze locali, modeste ma coraggiose, è il caso di dire, che lavorando sulla filiera agricola stanno cercando strade e sbocchi nuovi a chi versa in condizioni di svantaggio.
“L’agricoltura sociale non è assistenza ma un contributo vero, non a fondo perduto, per costruire un welfare moderno”. Lo ha spiegato ampiamente Cesare Ivaldi da oltre 10 anni impegnato in iniziative che pongano seriamente la questione di essere impresa con finalità pro sociali. Che stiano in piedi da sole,che offrano vie d’uscita a situazioni stagnanti, che ri-scoprano vecchi e nuovi lavori. L’agricoltura, con queste intenzioni, è un campo d’azione meritevole di essere esplorato. Ne sono convinti in molti in questi anni aridi tant’è che l’agricoltura è l’unico settore che ha mostrato di saper reagire ai venti contrari.
Il Convegno che venerdì 26 febbraio si svolgerà nel Carcere di Quarto fornirà i contenuti per definire quando si può parlare di “agricoltura sociale”, così come è stata di recente normata dalla legge 141 dello scorso anno.
Un dettato semplice che esprime che con l’agricoltura sociale si produce reddito che permette lavoro e può generare autonomia degli individui, diversamente da soluzioni estemporanee e provvisorie di sostegno economico. Lavori veri, riconosciuti e remunerati. Manutenzione, coltivazione, recupero gerbidi, allevamento, nuove produzioni, sono molti gli ambiti in cui dedicare l’attenzione che l’agricoltura persegue anche con il nuovo piano comunitario di sviluppo rurale.
Non casualmente l’incontro si svolgerà alla Casa di reclusione di Quarto che ha in corso da tempo, tra alti e bassi, la coltivazione e lo smercio di verdura. “Sono contenta di ospitare questo incontro, ha affermato la Direttrice Elena Lombardi Vallauri, perché l’attività agricola è sempre stata un obiettivo per noi importante, di offrire un’attività lavorativa reale a chi sconta la pena e perché si fa percepire il Carcere più vicino, una risorsa permeabile alla società, dove ci si può incontrare e discutere”.
Ingresso quindi libero, previa adesione entro sabato 20 febbraio alla Segreteria dell’Assessorato Politiche Sociali 0141 399520 p.odorizio@comune.asti.it
Molti gli interventi previsti; di Andrea Olivero viceministro alle Politiche agricole, di Massimo Fiorio relatore della legge approvata, dei parlamentari Enrico Buemi e Paolo Romano, di Marco Bernardo Di Stefano, presidente di Fattorie Sociali, e delle autorità locali. Moderatore il giornalista Fabio Molinari.
“La collaborazione con la Regione Piemonte, ha rimarcato l’Assessore Piero Vercelli, ci fa ben sperare per far fare un passo avanti a quanti pioneristicamente, anche in provincia di Asti, ci credono e stanno operando da tempo. Grazie a loro abbiamo costruito questo momento, ancora interlocutorio, ma importante per portare attenzione al tema e all’opportunità che rappresenta”.
“Discorsi terra a terra”, recita efficacemente il sottotitolo del convegno, come vorrebbe chi i problemi non li può rimandare.
