mar 22 dic, 2015
Cover di musica classica, rap, gospel, rock, pop, etno sabato al concerto degli studenti al Teatro Alfieri. Atmosfera di Natale, quanto basta per rispondere all’invito del Servizio Istruzione della Città, realizzare un’area giochi inclusiva al parco Bramante, tra via Conte Verde e via Petrarca. Includere, ovvero non escludere, e quando si è meno abili o più fragili anche i prefissi contano.
Partner dell’iniziativa l’Israt, l’Ufficio scolastico e la Consulta provinciale degli studenti, l’Associazione Nazionale Alpini… aspettando l’adunata 2016.
E per un pomeriggio musicale, tra giovani, con una platea di amici e di famigliari non essere o andare fuori tempo era decisivo e quindi merito a tutta l’organizzazione che ha brillato per cambi di scena rapidi, esecuzioni impeccabili, interventi misurati persino disinvolti da parte di Alessandro Caruso (Penna indirizzo agrario), Alessandro Pugliese (Artistico), Aurora Calarco (Penna indirizzo alberghiero), Martina Spertino (Artom) della Consulta studentesca. Un filo di tensione da debutto che si è trasformata in armonia sotto l’occhio vigile del rassicurante Pierluigi Berta, alpino e ora sindaco di Rocca d’Arazzo.
Pubblico a proprio agio, distribuito in platea, e poi su, dalle barcacce al loggione, il Teatro è pronto a offrire sonorità, in uno spazio piacevolmente estraneo. Calano le luci e con esso il chiacchiericcio.
Sullo schermo scorrono le immagini e i testi di “Senzalibi”, il video rap dell’astigiano Luca Tomatis in arte “Rekoja aka il fu” e la regia di Valerio Oldano, coi ragazzi del corso prelavorativo di Casa di Carità Arti & Mestieri a battere il chiodo: tutti serviamo e la musica aiuta ad andare oltre i luoghi comuni… Da rivedere https://www.youtube.com/watch?v=LzGgbVu9_pw
La “classica”, musiche di Steibelt, Pleyel , Bach e Beethoven, fa capolino con Matteo Montrucchio sedicenne clarinettista e Leonardo Zaccarelli dodicenne all’arpa, entrambi allievi del Civico Istituto di Musica G Verdi. Pochi minuti e si capisce che il clima è quello giusto, fuori la città ha fretta , fuori è più freddo.
Applausi, movimenti di sipario, brevi interventi degli Assessori Parodi, Vercelli, e Arri, del provveditore Calcagno, di Adriano Blengio presidente Ana di Asti, e intanto dietro le quinte, attutito, l’accorto posizionamento di “panoramici”, strumenti, sedie, cavalletti e leggii. Al termine sul palco si saranno avvicendate circa 150 persone.
I Cori “Clericalia et Alia” del Liceo Scientifico e del Liceo Classico pescano dal loro ricco repertorio, sono alla ribalta rispettivamente dal 2002 e dal 2007, brani che catturano, Salve Regina e I will follow him resi famosi dal film sister act e Oh happy day, poi Beatiful e Il video “sono bellissima perché mi accetto per quello che sono”…, Can’t nobody, Imagine, un crescendo di emozioni che non lascia indifferenti per l’intensità delle esecuzioni e la sim-patia che il pubblico sa subito riconoscere.
Sono le 18.20 ma la ribalta offre sorprese col gruppo più numeroso, il “Sistema Orchestra”, 40 ragazzi delle scuole Gramsci e Jona fra i 7 e 16 anni. Prende il nome dall’esperienza di avvicinamento alla musica inaugurata in Venezuela nel 1985 dall’allora ministro della Cultura Antonio Abreu e sostenuta da Claudio Abbado. A dare il ritmo al brano “Tiypewriter” una macchina da scrivere…
Quando i 60 giovani del Liceo Artistico, alunni del corso “a curvatura musicale”, abiti day for day come si conviene, spuntano fuori si capisce che il “largo” dall’Inverno di Vivaldi, Un vecchio e un bambino, Another brick in the wall sono frecce pronte a colpire chi pensava a un’innocuo pomeriggio benefico. E “l’inno alla gioia” fa il resto insieme all’interpretazione di Blowin in the wind della giovane Elena Capra.
Poi finale, tutti insieme con Do they know it’s Christmas di Bob Ghedolf… “Fa’ loro sapere che è ancora Natale”.
Bravi tutti a cominciare dai Maestri di Coro, Paola Rivetti, Mario Radatti, Nuccia Scoglia, Antonella Pronesti, Alessandra Silvano, Fabio Poggi, Sara Malandrone, Andrea Passarino, e Daniela Perruzzetto.
All’uscita, composti, un dubbio. Se “includere” non è “aggiungere”, musica, suoni, persone, anche un’area giochi può diventare un’orchestra?
Fa’ loro sapere che è ancora possibile.
