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Comunicati Stampa Città di Asti
"Miseria ladra", l'adesione della Città di Asti alla campagna per promuovere il Reddito di Dignità
ven 10 apr, 2015

Miseria e povertà non sono termini che si equivalgono. La povertà può essere dignitosa, la miseria esclude, emargina. Diventa urgente assicurare forme di protezione sociale delle persone in difficoltà economica.

Il Comune di Asti ha aderito alla campagna nazionale, denominata significativamente “Miseria ladra”, proposta dall’Associazione Libera sul Reddito di Dignità con la quale si chiede l’istituzione del “reddito minimo” o “di cittadinanza”. 

Dal 2008 al 2014 la crisi in Italia e in Europa, ha raddoppiato e quasi triplicato i numeri della povertà relativa (cioè una famiglia di due persone adulte con un consumo inferiore a quello medio pro-capite nazionale) e assoluta (cioè l'incapacità di acquisire i beni e i servizi, necessari a raggiungere uno standard di vita minimo accettabile nel contesto di appartenenza). Sono 10 milioni  le persone  quelli in povertà relativa (il 16.6% della popolazione) ed oltre 6 milioni (il 9,9% della popolazione) in povertà assoluta (Istat, luglio 2014).

“E’ una sollecitazione politica quella che pone Libera, per mettere sotto i riflettori  un reddito di dignità che permetta di distinguere e non confondere la posta in gioco”, ha spiegato la referente provinciale Isabella Sorgon, “Chi (cittadini, associazioni, enti locali) condivide l’urgenza di trovare soluzioni può sottoscrivere l’appello di Miseria ladra” su  http://www.campagnareddito.eu/ 

 Il Comune di Asti sarà il secondo Comune italiano a deliberare ufficialmente la sottoscrizione alla campagna nazionale, così come aveva fatto con “Avviso pubblico”, il cartello di Enti locali  e Regioni per la formazione civile contro le mafie.

 Per approfondire l’argomento se ne parlerà  giovedì 16 aprile alle ore 17 nella ex sala Consigliare del Municipio con Giuseppe De Marzo, economista e saggista, responsabile nazionale della campagna “Miseria ladra”.

“La costruzione dell’uguaglianza e della giustizia sociale”, si legge sulla pagina on line della campagna, “è compito della politica nel senso più vasto del termine: quella formale di chi amministra e quella informale chi ci chiama in causa tutti come cittadini responsabili. La povertà dovrebbe essere illegale nel nostro paese. La crisi per molti è una condanna, per altri è un’occasione”. Infatti le mafie e il malaffare sono i primi ad avvantaggiarsi in un Paese impoverito e con una coesione sociale frammentata.     

“Riteniamo  che sostenere proposte che introducano vantaggi tangibili per le persone”, sostiene l’Assessore Piero Vercelli, “sia evidentemente utile in sé, ma abbia ricadute positive conseguenti sulle comunità locali per ovviare a problemi e costi sociali che altrimenti sono destinate a riversarsi sui Comuni”.

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