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Comunicati Stampa Città di Asti
I sindaci astigiani chiedono di essere ascoltati dalla Regione sulla Sanità. Brignolo: "venga ad Asti il laboratorio analisi di Alessandria".
mar 23 lug, 2013

I Sindaci astigiani non accettano che i tagli e gli accorpamenti dei servizi con l’Asl di Alessandria passino sopra le loro teste e chiedono di essere coinvolti dalla Regione nel processo di razionalizzazione del sistema sanitario.
Lo hanno scritto nero su bianco in un documento presentato dal Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo (presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl AT) e dal Sindaco di Nizza Monferrato Flavio Pesce (Presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’Asl AT) approvato dal plenum dell’assemblea dei primi cittadini che rappresentano i 203.000 abitanti dei 106 comuni ricompresi nel territorio dell’Azienda Sanitaria Locale di Asti.
Il documento (già inviato tramite i canali ufficiali dell’Asl) è stato ora trasmesso all’Assessore Regionale Cavallera, ai Capigruppo del Consiglio Regionale, nonché all’Assessore e alle Consigliere regionali locali, dal Sindaco Brignolo, che ha annunciato la richiesta di un appuntamento con l’Assessore, per poter illustrare la posizione degli amministratori astigiani.
“Non siamo pregiudizialmente contrari alle economie di scala che si possono realizzare unendo le forze –ha dichiarato Brignolo- ma non possiamo accettare che gli accorpamenti avvengano a senso unico: ci sono cose che è bene concentrare ad Alessandria e cose che, invece, è giusto concentrare ad Asti, in modo che sia mantenuto un equilibrio tra i due territori”.
“Un primo esempio –spiega Brignolo- potrebbe essere rappresentato dal laboratorio analisi: la contestata delibera della Giunta Regionale dice che i due laboratori vanno accorpati senza specificare dove; poiché il laboratorio di Asti è più moderno e attrezzato e, inoltre, quello di Alessandria non è adatto ad essere ampliato, sarebbe logico e naturale che i servizi venissero accorpati ad Asti, mentre per altre specialità si è puntato sui nostri cugini alessandrini”.
Il documento approvato dai Sindaci ricorda che “Asti è ad oggi ancora la sede del più nuovo ospedale del Piemonte, il quale assume per numeri e per qualità un ruolo importante nella sanità regionale”. Denuncia però il fatto che la nascita della Federazione tra Asti e Alessandria “vede assumere i ruoli chiave della dirigenza solo da soggetti appartenenti alle aziende di Alessandria; comporta lo svuotamento di competenze e di attività che il personale astigiano sa da anni condurre con pari efficacia a quella di altri territori; ha prodotto risultati invisibili sotto il profilo economico dei risparmi; ha subito la valutazione negativa dei Ministeri dell’Economia e della Salute”.
Non mancano i riferimenti al fatto che “da tempo si attendono provvedimenti concreti che certifichino il finanziamento del nuovo presidio della Valle Belbo” e “sono attesi i finanziamenti che permetterebbero di ripristinare la completa progettualità inerente i Centri di Assistenza Primaria e di mettere in funzione i siti completati dal punto di vista edilizio”.
I Sindaci astigiani chiedono infine di poter essere quanto meno consultati allorché vengono fatte le scelte nella distribuzione delle risorse e dei budget per le assunzioni: “questi non sono solo fatti tecnici che possono essere decisi da Assessorato e direttori delle Asl, ma devono anche essere consultati i territori interessati” ha dichiarato il Sindaco di Asti Brignolo.

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