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Comunicati Stampa Città di Asti
Censis - Rapporto Nazionale sul Turismo del Vino. Bene Asti
lun 18 feb, 2013

Cool, glamour, trendy, sempre più a portata di click e in “buona salute” con un futuro all’insegna dell’ottimismo e un mix di offerta fra prodotti e servizi equilibrato, ma con grandi spazi da conquistare. Un mercato che non ha raggiunto la maturità, e, per questo, in controtendenza sull’andamento generale del turismo, resiste alla crisi, con un ritmo di crescita del +12% l’anno, tra il 2011 e il 2012.
Tra i suoi “fan” diminuiscono i turisti italiani, ma a sopperire a questo calo ci pensano gli stranieri, in linea con il trend generale del turismo nel Belpaese: il 53% delle famiglie italiane ha ridotto le vacanze ed i soggiorni brevi (dati Nielsen) e tra il 2009 e il 2011 si è ridotto del 27% il numero dei viaggi e del 21% il numero delle notti trascorse fuori casa dagli italiani (dati Istat), ma i pernottamenti dei turisti stranieri in Italia cresce del 3,4% nel 2012 nel periodo da gennaio a ottobre (dati Banca d’Italia).
Un turismo, quello enogastronomico, capace di adattarsi ai grandi cambiamenti, riuscendo meglio di altri, a proporre offerte adeguate ai mutamenti dell’economia, per il 57,2% degli amministratori locali. Più scettici, invece, gli operatori, per il 56,9% dei quali l’enoturismo risente dei grandi cambiamenti. “Per questo - sottolinea il presidente delle Città del Vino, Pietro Iadanza - nonostante le performance positive del settore con la crisi non si può abbassare la guardia, e bisognerà verificare per quanto tempo ancora, senza alcuna strategia nazionale condivisa, nonostante quanto fatto negli anni dalle Città del Vino e dalle Strade del Vino e dei sapori come “reti” per la valorizzazione del turismo enogastronomico in Italia, il settore possa continuare ad andare in controcorrente ed essere ancora un prodotto di tendenza. Un tema su cui, in vista delle prossime elezioni, ci auguriamo il nuovo Governo ponga l’attenzione necessaria”.
Considerando anche che il wine & food non è la principale motivazione per mettersi in viaggio: al primo posto c’è l’ambiente (23%), seguito da arte e cultura (19%), sagre ed eventi (19%), poi l’enogastronomia (17%), il vino (13%), ed altro (9%). Quindi una maggiore responsabilità per gli amministratori locali verso corrette politiche di gestione del territorio.
E, allora, come fare per intercettare ancora più turisti? Prima di tutto, potenziando i mezzi di comunicazione, primo fra tutti il web, primo canale utilizzato dai turisti per raggiungere la meta (89,2%) - seguito da passaparola (76,9%), guide specializzate (44,6%), Strade del Vino (24,6%), agenzie (23,1%), riviste di settore (16,9%), aziende di promozione turistica (18,3%), altro (9,2%) - sempre più fondamentale per presentarsi e farsi conoscere come sembrano finalmente aver compreso i Comuni, visto che la web page istituzionale è il più diffuso tra gli strumenti attivati dai territori per la promozione (88,3%). Ma, dal punto di vista della promozione territoriale, le amministrazioni locali utilizzano anche il punto di informazioni turistiche (55,9%), l’addetto stampa interno (31,5%), i social network (26,1%), internet point comunali (25,2%), l’addetto stampa esterno (22,5%), il sito internet della Strada del Vino (16,2%), e, infine le app “info” per smartphone (12,6%).
Ma tra gli strumenti che possono favorire l'ulteriore sviluppo del turismo c'è n'è anche un altro, più volte dibattuto: la tassa di soggiorno, la cui applicazione è ad oggi limitata, l’84% dei Comuni non la applica, nel 14% dei casi è già in vigore e il 2% la introdurrà un futuro, ma che, se ben comunicata, ovvero informando i turisti dell'uso che ne viene fatto, può essere un'importante fonte alternativa di risorse da investire sul territorio per i Comuni.
"Ciò che ancora manca - conclude il Vice Presidente delle Città del Vino Andrea Cerrato - è una reale consapevolezza da parte degli operatori e delle Amministrazioni del margine di crescita che il settore può avere. Sono finiti i tempi di una semplice promozione del territorio, occorre fare promo-commercializzazione e occorre quindi definire quale prodotto si vuole vendere. La qualità dell'ambiente, l'arte, la cultura, gli eventi devono essere il motore trainante e il mezzo attraverso il quale catturare l'attenzione del potenziale turista. La gastronomia e il vino saranno invece lo strumento emozionale che farà si che il turista ritorni più volte sul territorio e si fidelizzi all'acquisto dei nostri prodotti. I 23 milioni di turisti che arriveranno in Italia per l'Expo nel 2015 e prima ancora il riconoscimento Unesco e il Bicentenario della nascita di Don Bosco sono sfide che il Piemonte e il Monferrato in particolare non può permettersi."

Nel ranking enogastronomico stilato dal Censis - Città del Vino al primo posto troviamo Cuneo. Docdicesimo posto per Asti.

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