La storia degli italiani imprigionati in albania raccontata in un libro da due astigiani che l'hanno vissuta in prima persona.
lun 18 feb, 2013
È una storia poco conosciuta e quasi mai raccontata: quella delle famiglie italiane imprigionate per decenni dopo la seconda guerra mondiale in Albania, fino alla fine della dittatura comunista.
Due astigiani, che l'hanno vissuta sula propria pelle, Giorgio e Roberto Rubolino l'hanno raccontata in un libro presentato sabato pomeriggio alla UIL di Asti, alla presenza del Sindaco Brignolo e del parlamentare Fiorio, nell'incontro moderato da Silvano Uppo, esponente dell'associazione sindacale.
La storia ha dell'incredibile ed è sintetizzata nel titolo del libro: Italiani in Albania e Albanesi in Italia. I due fratelli per decenni impossibilitati a lasciare l'Albania venivano trattati da stranieri (con l'aggravante che per la propaganda del regime gli Italiani venivano considerati tutti fascisti).
Finalmente rientrati dopo circa trent'anni in Italia, qui vengono considerati immigrati.
Nonostante le avversità i due fratelli si laureano e costruiscono la propria vita, il proprio presente e il proprio futuro.
Nel salutare i fratelli Rubolino il Sindaco Brignolo ha detto che non appena il libro sarà disponibile in italiano (è attualmente in corso la traduzione) l'amministrazione si impegnerà per contribuire a diffonderlo e a far conoscere questa storia che dimostra come le persone, pur tra difficoltà inaudite, possono mostrare coraggio determinazione ed essere artefici del proprio destino di libertà.
Nella foto da sinistra il Sindaco, Silvano Uppo, i fratelli Roberto e Giorgio Rubolino