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Comunicati Stampa Città di Asti
Regione Piemonte, segnali di ripresa per il mercato del lavoro
ven 23 mar, 2018

 “Pur in un quadro caratterizzato ancora da elementi di criticità, il mercato del lavoro mostra, in particolare nella seconda metà del 2017, segnali di ripresa che paiono abbastanza consolidati. Positivo, anche se di certo non sufficiente, l’incremento occupazionale tra i giovani, mentre preoccupa la fragilità che sembra ancora caratterizzare l’industria manifatturiera”: l’assessora regionale al Lavoro, Gianna Pentenero, riassume così l’analisi del mercato del lavoro in Piemonte elaborata dal competente Osservatorio sulla base dei dati forniti dall’Istat.

Si può infatti affermare che nel 2017 gli occupati sono aumentati di 8.000 unità ed i disoccupati sono scesi di 4.000 (-2,3%, dai 187.000 del 2016 ai 182.000 del 2017, che il tasso di occupazione è salito di quasi un punto percentuale, arrivando a sfiorare nella fascia d’età 20-64 anni il 70%, che quello di disoccupazione ha registrato un lieve calo dal 9,3 al 9,1%. Nel dettaglio, l’incremento dell’occupazione si concentra in prevalenza tra gli uomini e il lavoro dipendente (+37.000), mentre si riduce sensibilmente il lavoro autonomo (-29.000). In realtà il 2017 può essere suddiviso in due periodi distinti: nel primo semestre l’occupazione ha segnato un lieve regresso ed è restato invariato il numero dei disoccupati; la ripresa si è consolidata, in particolare, nell’ultimo trimestre, quando i posti di lavoro sono aumentati di 36.000 unità e le persone in cerca di occupazione sono state 18.000 in meno.

Sul piano settoriale, aumentano in modo significativo gli occupati sia nel ramo dei servizi (+18.000, +1,6%) che nelle costruzioni (+4.000, +3,7%), comparto che negli ultimi tre mesi dell’anno sembra risollevarsi dalla precedente situazione di difficoltà. Stabile il ramo commercio e ristorazione, in lieve arretramento l’agricoltura, mentre, in linea con quanto avviene in altre regioni come Lombardia ed Emilia, si registra una flessione degli occupati nell’industria manifatturiera (-11.000, -2,5%).

L’analisi delle tipologie contrattuali nel lavoro dipendente rivela che i contratti a tempo determinato, secondo un trend riconoscibile anche nel resto del Paese, aumentano (+19,5% rispetto al 2016) in misura più consistente degli indeterminati (+0,7%); ma, sebbene in crescita dall’11% del 2016 al 12,8 del 2017, l’incidenza del lavoro precario resta la più bassa in Italia, subito dopo la Lombardia (11,3%), a fronte di una media nazionale del 15,4%.

Tra gli occupati si osserva un aumento di ben 25.000 unità (+7,1%) di persone in possesso di laurea o comunque di titolo post diploma, a fronte di una flessione degli occupati con tutti gli altri livelli di istruzione. Positivi, poi, i dati riferiti ai giovani: l’Istat stima infatti nella fascia 15-24 anni un incremento dell’occupazione (+6.000, +9,1%) e una lieve flessione della disoccupazione (-2.000, -4,6%), variazioni che producono un significativo calo del tasso di disoccupazione dal 36 al 33% e un aumento di quello di occupazione dal 18 al 19,5%. Un quadro che trova conferma nelle procedure di assunzione rilevate dalle comunicazioni obbligatorie delle imprese, nell’ambito delle quali la componente giovanile è quella che registra la percentuale di crescita maggiore (+29%), a cui contribuisce in misura rilevante il rilancio dei contratti di apprendistato (+20%). Nel loro complesso gli avviamenti al lavoro crescono del 14,6% (+80 mila unità), trainati soprattutto dai contratti a termine.

L’andamento delle singole province premia l’area metropolitana di Torino, dove gli occupati crescono passando dai 928.000 del 2016 ai 938.000 del 2017 ed i disoccupati scendono da 108.000 a 97.000 (-10%). Peggiorano invece i bacini di Alessandria e Novara, gli unici con un tasso di disoccupazione superiore all’11% (rispettivamente 11,6 e 11,2), mentre si mantiene stabile l’occupazione ad Asti (90.000 unità). Resta confermata la posizione di eccellenza di Cuneo, con il tasso di occupazione al 73,9% e quello di disoccupazione al 6,1%. In calo, infine, l’occupazione nel VCO (-2.000 unità) e nel Vercellese (-1.000).

L’assessora Pentenero vuole infine rimarcare che “stiamo concentrando la nostra attenzione proprio sul contrasto alla disoccupazione giovanile e alle crisi industriali, con iniziative, realizzate anche in collaborazione con l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, volte a favorire la riqualificazione, l'inserimento e il reinserimento professionale dei lavoratori che provengono da aziende in crisi e dei giovani”.

(fonte Piemonte news)

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