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Comunicati Stampa Città di Asti
I notai astigiani si confrontano con le Magistrate Di Naro e Masia
gio 01 mar, 2018

Un confronto tra professionisti del diritto quello che si è svolto la settimana scorsa  in Municipio, con magistrati che tutelano dai reati e i notai a tutelare beni e patrimonio. In primo piano la tutela di storie soggettive,  fatte sovente di sacrifici e impegni di una vita.

L’Assessorato Politiche sociali ha invitato raccontare, da due punti di vista differenti quel che si muove intorno al reato di “circonvenzione di incapace” disciplinato dall’’art. 643 del Codice penale, e che intercetta molto sovente la pratica sociale con anziani e disabili. “Chiunque per procurare a sé o ad altri un profitto abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato di infermità o deficienza psichica di una persona, anche se interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso è punito…”.

L’incontro trovava una motivazione proprio dal fatto che il reato viene sovente compiuto fidando di un atto notarile. Da parte dei notai quindi l’interesse ad approfondire la questione.

Erano presenti i notai Bagnasco,Bertone,Cantamessa, Conti,Gili, Girino, Girola,Sgarbi, Prima, Ratti.

A fornire una serie di consigli e avvertenze, traendo lumi da un’ampia esperienza , le Magistrate Francesca Di Naro giudice della sezione penale  e Donatella Masia referente “fasce deboli” alla Procura della Repubblica del Tribunale di Asti.

“Intorno alle persone, specie se anziane o debilitate, ha introdotto l’Assessore Mariangela Cotto, “si muovono molti interessi, di famigliari,di conoscenti, di estranei. Atteggiamenti fraudolenti possono essere messi facilmente in atto ricorrendo a stratagemmi, coperture, false o parziali documentazioni”.

Se è vero che”la legge notarile impone di fare l’atto” ha puntualizzato Di Naro “questo si realizza quando hai di fronte un soggetto capace”. Ma come comportarsi nel dubbio e comunque nella pratica corrente, senza disporre del tempo e di elementi più certi di conoscenza del richiedente, o di regole consolidate che permettano di procedere senza rischi? Particolare il caso di anziani chiamati a esprimere un consenso su una vendita o una donazione, per i quali chiarisce Elena Tamietti, geriatra, responsabile del servizio Integrazione socio-sanitaria e tutela delle fragilità dell’Asl di Asti .”un deficit cognitivo a volte fluttuante è all’ordine del giorno, per il tipo e l’intensità di una vasculopatia, per cui il suggerimento è in caso di dubbi, l’approfondimento della capacità cognitiva con visita neuropsicologica”.

Si è ragionato della valenza dei documenti sanitari perché, è stato ribadito “non bisogna confondere dati clinici parziali con la capacità di intendere e volere, e un certificato che fornisca un’anamnesi completa dell’individuo può rassicurare”.

Da parte della Dr.ssa Masia il richiamo a tenere alta la guardia cogliendo segnali da “chi ha fretta di concludere l’atto o ha cambiato sovente di residenza”, con l’auspicio di poter disporre di buone informazioni anagrafiche e di accesso a un sistema anagrafico al fine di evitare  dichiarazioni non veritiere, parziali o carenti sul grado e/di parentela. Disponibilità in tal senso è stata espressa dal Dirigente del Comune Andrea Berzano.

Da parte del Sindaco Maurizio Rasero il ringraziamento ai notai e alle magistrate intervenute” per avere reso più raggiungibile quell’aspettativa di tutela e protezione di cui hanno bisogno le persone più fragili”.

L’incontro, come i precedenti con i primari del presidio ospedaliero e gli amministratori di condominio  aveva lo scopo di individuare prassi virtuose per cui è stato richiesto ai notai di mettere a fuoco le criticità più evidenti e rivedersi in un successivo incontro.

Da parte delle Magistrate ampia disponibilità a proseguire la collaborazione.

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